Porte girevoli: Reina rientra alla grande, Gabriel e Rafael desapareçidos

Pepe Reina  (© Getty Images)
Pepe Reina (© Getty Images)

Con la stagione ormai andata in archivio è tempo di stilare le temute pagelle, e non ci sono soltanto i soliti protagonisti nel Napoli che ha guadagnato la qualificazione alla prossima Champions League ad un ritmo che solitamente vale lo scudetto. Analizziamo nella fattispecie il delicato ruolo di portiere dando i voti ai tre estremi difensori del club azzurro, partendo naturalmente dall’inamovibile titolare, Pepe Reina.

Lo spagnolo è tornato a vestire la maglia azzurra con una motivazione speciale, dopo l’addio di due anni fa che lo vide partire alla volta di Monaco di Baviera con la certezza però di non scendere mai in campo data la presenza al Bayern di Manuel Neuer. Per Reina furono appena tre le apparizioni in stagione con soli 193 minuti giocati, tutti in Bundesliga, e con in mezzo un serio infortunio muscolare. Il ritorno al Napoli è stato invece come il tornare a vedere la luce: anno da leader, prestazioni di altissimo livello e l’indiscusso ruolo di capo della difesa e dello spogliatoio per il carismatico 33enne estremo difensore madrileno, che da agosto 2015 ad oggi ha giocato 37 volte in Serie A, 5 in Europa League e 2 in Coppa Italia per un totale di 44 apparizioni e 34 reti subite. Pochissimi sono stati i cali di concentrazione ed altrettanti i gol su cui lo si può ritenere “colpevole”, Reina era il portiere del quale il Napoli aveva bisogno e l’idolo necessario a tenere a bada i tifosi azzurri, che nelle sue esultanze e nelle manifestazioni di gioia dopo ogni vittoria riconoscono un uomo in cui identificarsi. Voto 9.

Le cose non sono andate allo stesso modo per Gabriel Vasconcelos Ferreira, in arte Gabriel. L’estremo difensore brasiliano, 23 anni, vanta ormai un certo pedigree nel calcio italiano seppur a livelli non eccelsi. Prelevato dal Milan nel 2012 dopo un bel trienno al Cruzeiro, Gabriel in due stagioni ha difeso i pali rossoneri soltanto in 7 occasioni prima di mettersi in luce al Carpi nel 2014/2015, stagione in cui gli emiliani hanno guadagnato la loro prima, storica promozione in Serie A. Il ragazzo nel frattempo si era fatto una certa reputazione in Brasile vincendo l’oro al Mondiale Sub-20 e l’argento alle Olimpiadi di Londra 2012. L’arrivo al Napoli nella scorsa estate era stato inquadrato come una ottima possibilità futura, perché il presente si chiama Pepe Reina. Ma già nell’amichevole persa in Francia contro il Nizza si era intravista qualche titubanza di troppo, poi fortunatamente sparita con l’esordio in Europa League ad ottobre contro il Legia Varsavia. Poi arriva la fatal Udine lo scorso 3 aprile: il rigore parato a Bruno Fernandes viene purtroppo presto dimenticato e sappiamo noi tutti come. Sarà 3-1 per i friulani alla fine, ed il portiere verdeoro non potrà essere salvato dai giudizi negativi. Magari in futuro saprà imporsi ai livelli di Reina, ma sicuramente non a Napoli. Voto 4.

E che dire di Rafael? Altro estremo difensore brasiliano, Rafael Cabral Barbosa è arrivato al Napoli nell’estate 2013 tra mille aspettative parzialmente mantenute quando il ragazzo ha avuto la possibilità di mettersi in mostra e giocare. Eppure anche qui c’entrano corsi e ricorsi: ancora l’Udinese, ancora Bruno Fernandes, e l’esordio in Serie A viene macchiato da un gol dalla distanza del portoghese su cui il buon Rafael avrebbe potuto e dovuto fare di meglio. Poi ecco la trasferta di Swansea, nella quale il ragazzo para di tutto ma si fa male tremendamente, altro step importante della sua esperienza napoletana, che lo avrebbe dovuto motivare al meglio per quando sarebbe stato pronto a tornare. Ad un certo punto con Benitez è lui il titolare, lui c’è in porta nella finale di Supercoppa Italiana a Dubai contro la Juventus e para il rigore decisivo che assegna il trofeo al Napoli. Ma ancora una volta tutto svanisce dalla distanza, con Lazaar che un anno fa cancella qualsiasi certezza azzurra e dipinge per Rafael un futuro nero. Quest’anno è tutto uno zero: zero presenze in Serie A, zero in Europa League, zero in Coppa Italia, e Rafael ai festeggiamenti finali, così come Gabriel, non si è visto. Voto? Lo zero sarebbe scontato, diamogli un sv con un grazie per le cose buone che comunque ha fatto in questo triennio.

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