De Laurentiis: “Spesi 150 milioni, Cavani mai stato vicino”

Aurelio De Laurentiis ©Getty Images
Aurelio De Laurentiis ©Getty Images

Il mercato del Napoli è ormai terminato e, ovviamente, bisogna tirare le somme di questa sessione estiva. A farlo, parlando anche di altro, è stato il Presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, che in una chiacchierata a Radio Kiss Kiss ha discusso dei vari argomenti principali che hanno condito il mercato del club partenopeo.

Il Presidente inizia subito discutendo di mercato, con un bilancio di quanto è stato fatto: Abbiamo speso 130 milioni nel mercato, compresi i bonus. Tra stipendi raddoppiati e altro, alla fine si possono persino aggiungere altri 20 milioni. Ma i numeri sono simbolici e a parte questo parlerei del fatto che a centrocampo ci siamo rafforzati tantissimo in prospettiva. Con un maestro come Sarri e il materiale umano datogli diventa tutto esplosivo. Anche in difesa ci siamo rafforzati, anche se il Chelsea è arrivato ad offrire più di 60 milioni per Koulibaly.  Per colpa di questa boiata della Coppa d’Africa, che costringe ad inquinare il torneo nazionale, noi avremo meno 2-3 giocatori. Ecco perché abbiamo rinforzato il reparto con Tonelli e Maksimovic, non perché non credessimo nei nostri. Sono entrambi giocatori che volevamo fortemente anche perché sono giovani e bravi”.

Per l’attacco ecco il parere, che si allaccia anche a questioni più generali:  Gabbiadini è incedibile e crediamo che Sarri saprà prendere il meglio da lui. Non è importante chi gioca ma quanto si vince. Se uno rafforza la squadra giocano tutti, è come se avessimo due squadre e deve giocare chi è più in forma e chi è più adatto. Nessuno deve preoccuparsi o inquietarsi se gioca di meno. Nel mondo del calcio c’è troppa ignoranza e troppo provincialismo. Ne avevo le scatole piene ma ora continuo: non rompete le scatole e lasciate lavorare Sarri”.

De Laurentiis si esprime anche su Milik e Cavani, attaccanti dai destini diversi ma legati all’azzurro: “Milik non lo paragono ad Higuain, ora la squadra gioca d’insieme, prima tutti per lui. Non ho mai chiamato Cavani, ho chiamato il dirigente Blanc e ha detto che non aveva intenzione di cederlo perché era un pezzo fermo del PSG. Mi fa però piacere che Cavani, che qui ha le figlie, abbia ancora amore per la nostra città”.

ADL viene incalzato anche sulla clausola rescissoria di Zielinski, e rivela: “Quasi tutti i nostri contratti li hanno, ora sono vendibili sono all’estero. Dopo la questione Higuain, che ci ha fatto girare le scatole, abbiamo imparato la lezione. Abbiamo risolto così il problema”. Parere necessario anche sulla lunghezza della rosa di quest’anno, con analisi annessa: “Poiché manca materiale da raccontare i media cercano sempre di massimizzare quello che c’è. L’inizio di campionato è sempre sterile, il mercato è ancora aperto e c’è confusione. E’ tutto un grande circo, e i tifosi non devono credere a tutto quello che leggono. Nelle prime giornate abbiamo segnato tanto e preso però anche troppi gol, quindi bisogna registrare la difesa. In più dobbiamo allenare i nuovi, poi vediamo come filtreranno i centrocampisti e con quali moduli giocheremo. Io penso che faremo molto bene. Un altro attaccante avrebbe demoralizzato Milik e Gabbiadini“.

Infine, due battute sulla Champions League e sul mercato di gennaio: Il nostro è un girone da non prendere sottogamba perché apparentemente è semplice ma non va sottovalutato, poiché nei loro campionato le squadre coinvolte hanno fatto bene. Cominciamo già a lavorare per gennaio, qualora servisse qualche calciatore nuovo”.

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