PRO E CONTRO: Milik, un po’ Ibra e un po’ Lewandowski

Milik Callejon @Getty Images
Milik Callejon @Getty Images

Arek Milik è di certo l’acquisto più importante del mercato estivo del Napoli, non solo per la buona pubblicità che il giocatore ha portato con sé ma anche per altri fattori che possono essere decisivi nella sua valutazione. E’ lui il sostituto di Higuain, anche se totalmente estraneo al modo di essere e di giocare dell’argentino. Un attaccante molto diverso rispetto alle ultime due grandissime prime punte che il Napoli ha avuto in rosa, cioè il Pipita e Cavani. Ovviamente, Milik porta con sé certezze ma anche dubbi, che speriamo possano diventare nobili concretezze nel futuro napoletano

I PRO – Milk ha certamente tutto quello che serve ad un attaccante per sfondare nel calcio che conta: è poliedrico, poiché può giocare sia da prima che da seconda punta, oltre che da esterno. E’ forte fisicamente e nell’elevazione, come d’altronde si è visto in occasione della seconda rete siglata contro il Milan. Dunque, è bravo anche nel gioco aereo, più che discreto con i piedi e possiede una forza di calcio assolutamente invidiabile. Anche tatticamente Milik sembra un attaccante molto bravo nel sapersi adattare ai ruoli che gli vengono ritagliati, anche se ormai da anni gioca soltanto come riferimento centrale. Ovviamente, impossibile non citare il suo importante fiuto del gol: soprattutto i numeri fatti registrare con la maglia dell’Ajax sottolineano un valore più che sufficiente sotto questo punto di vista. Non a caso, in patria Milik è considerato il nuovo Lewandowski per via della sua importanza nella fase offensiva.

I CONTRO – Ovviamente non tutto può essere rose e fiori, come in ogni cosa della vita d’altronde. Alcuni difetti di Milik si sono visti già contro il Milan, nonostante la doppietta: spesso, ad esempio, il ragazzo ha la tendenza ad estraniarsi dalla manovra, risultando alquanto apatico. Prima dei due gol, per intenderci, per 20′ il polacco era parso un fantasma sul campo da gioco. Inoltre, il ragazzo ha manifestato spesso una certa facilità nello sbagliare gol anche abbastanza semplici davanti alla porta: su tutti, va ricordato ad esempio quello contro Neuer nella gara degli Europei contro la Germania, ma anche ieri in Nazionale l’attaccante ha preso due legni e sbagliato almeno un gol colossale. Questa mancanza di freddezza, piuttosto ironica e incomprensibile guardando alle statistiche olandesi, potrebbe rappresentare un grosso problema in gare nelle quali serve il colpo del ko per portare a casa il risultato. In molti hanno anche evidenziato una sorta di volontà di specchiarsi: un po’ come Ibrahimovic in certe occasioni, Milik preferisce la giocata più complicata a quella semplice, e non sempre questa decisione si rivela giusta. Infine, c’è da lavorare sicuramente su un discorso di lentezza: Milik è un attaccante “pesante” e dunque non un fulmine di guerra, anche se certamente all’inizio della stagione tutto ciò è più comprensibile. Bisognerà però migliorare questo aspetto per sfruttare in maniera ottimale situazioni di superiorità numerica nella fase d’attacco.

Impostazioni privacy