LA SQUALIFICA – Gabbiadini out due giornate: cosa inventerà Sarri?

Gabbiadini roso Crotone-Napoli
Gabbiadini © Getty Images

 

Due giornate senza campo dopo il calcio rifilato all’avversario alla mezz’ora della gara di Crotone; questo il verdetto del Giudice Sportivo, arrivato nel tardo pomeriggio di ieri, colpo dura da digerire per chi a Napoli cercava di ricostruirsi una reputazione credibile. Non ci riesce, Manolo Gabbiadini, che avrebbe potuto prendere in mano la squadra azzurra, ma ora si ritroverà a guardarla giocare dalla tribuna; salterà l’Empoli, domani sera al San Paolo, ma soprattutto la sfida del prossimo sabato a Torino, contro la Juventus. Sarri sperava di poter arrivare alla sfida dello Juventus Stadium con qualche certezza in più, stavolta, ma pare che il destino gli giochi ancora brutti scherzi: lo scorso anno aveva perso Higuain in un momento delicatissimo della stagione per tre giornate, oggi arrivano le due per il bergamasco. E la necesità di doversi inventare qualcosa per non soffrire le contemporanee assenze degli unici due attaccanti messi a sua disposizione.

UNA STAGIONE GIA’ TORMENTATA

Non svolta la stagione di Manolo Gabbiadini, un’altalena di emozioni partita a Pescara e culminata proprio con la gara di domenica a Crotone. Tutto era cominciato in Abruzzo, una prova incolore e subito sostituito nella ripresa da un esordiente Milik, poi l’esplosione del polacco che l’aveva fatto tornare al ruolo di panchinaro, conosciuto così bene nella passata stagione.
Milik continuava a segnare, a mostrarsi pronto per raccogliere quell’eredità pesante lasciata dall’argentino la scorsa estate, mentre per Gabbiadini tutto si faceva più difficile. E il Napoli non annaspava, anzi veleggiava sicuro verso lidi da record, tra campionato e coppa. Manolo aveva pure segnato, col Chievo al San Paolo, prima della sfida di Champions al Benfica, ma quel gol non aveva riaperto i giochi delle gerarchie: c’era Milik davanti a lui e se non fosse per il grave infortunio al ginocchio rimediato con la sua nazionale, probabilmente la storia di Gabbiadini con la maglia azzurra avrebbe già assunto una piega diversa.
Il ginocchio del polacco non regge, i mesi di recupero sono tanti e tutti i riflettori si spostano sul bergamasco: alla prima con la Roma non convince, poi il gol su rigore contro il Besiktas riapre i giochi, ma alla fine è disfatta per tutti. A Crotone avrebbe potuto cambiare la sua storia azzurra, ma è finita come tutti sappiamo. E adesso il campo se l’è negato da solo.

IL NUOVO ATTACCO

Il Napoli farà ricorso, sperando che qualcosa possa cambiare, ma Sarri sa già che deve inventarsi qualcosa, ora; il destino gli sta giocando brutti scherzi, mettendolo alla prova, prima Milik e ora Gabbiadini, come alla ricerca di una verità che la scorsa estate non era piaciuta a molti. Probabilmente il Napoli avrebbe dovuto fare di più sul mercato e non farsi trovare impreparato, probabilmente nessuno, però, si aspettava quel che sta accadendo.
Con l’Empoli sarà garantito il turnover, ma cosa si inventerà il tecnico toscano quando ci sarà da giocare in casa della capolista Juventus?
La gara con il Besiktas in Champions League sarà probabilmente da lezione; Sarri aveva cominciato il match con un tridente d’attacco completamente rivoluzionato: Insigne, Mertens e Callejon, con il napoletano e lo spagnolo sui lati e il belga al centro dell’attacco. Non avevano fatto male e Dries si è dimostrato il migliore, pur nella sfortuna generale di quella sera, ma l’esperimento era durato troppo poco per poter avere approvazione definitiva.
Ora, più che la possibilità, giunge la necessità; poco probabile immaginare un cambio modulo che stravolga il Napoli, ma un cambio di strategie appare certo.
Nel frattempo la storia azzurra di Gabbiadini subisce un altro duro stop, forse più grave dei precedenti. E nulla c’entrano Higuain o Milik, perché stavolta il ragazzo con il numero 23 si è davvero complicato la vita senza che ce ne fosse il bisogno.

 

 

 

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

 

 

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