Tutino si racconta: “Sognavo ‘Amici’ e il ballo. Dopo la chiamata di Sarri…”

Tutino SscNapoli
Tutino SscNapoli

 

Il Napoli deve di certo migliorare nella gestione dei propri giovani talenti, che spesso vengono mandati in prestito, per poi non far più ritorno alla casa madre. L’unico ad aver trovato un posto in prima squadra da titolar è Lorenzo Insigne, per poi vedere passare giocatori come Izzo, oggi rimpianti, Ciano, Dezi e altri, col rischio di veder andar via anche i vari Bifulco, Negro e non solo.

Uno dei talenti della Primavera di qualche anno fa, che vedeva in campo anche Roberto Insigne, è Gennaro Tutino, intervistato da ‘gianlucadimarzio.com’: “A 10 anni facevo danza classica – ha rivelato l’esterno della Carrarese – e sognavo Amici. Ho poi scelto il calcio e il Napoli! Ancora oggi non so se ho fatto la scelta giusta (ride ndr)”.

Il giocatore, oggi 20enne, ammette i propri errori e racconta interessanti retroscena: “Negli ultimi 2 mesi sono stato costretto a perdere 5 kg e ora sto veramente bene. Sono sempre un po’ mangione, in passato raramente mi sono gestito perché sono una testa di ca… ! Però questo è l’anno giusto per fare il salto di qualità, per fortuna l’ho capito che prima che diventasse troppo tardi. Purtroppo negli anni scorsi pensavo ‘tutti parlano di me, le qualità ce le ho e diventerò calciatore’. Poi ho capito che il successo te lo devi guadagnare. Ora faccio una vita sana, mi impegno al massimo e ho addirittura assunto una nutrizionista per seguirmi. E finalmente sto bene”.

Ancora giovane, ha tempo per recuperare e provare a sfruttare al meglio le proprie capacità: “Purtroppo di errori ne ho fatti, sia con i miei compagni che con gli allenatori. Ora ho capito che se non giocavo la colpa era solo mia perché ogni allenatore fa giocare chi merita, di certo non mette in campo uno più scarso perché qualcuno gli sta antipatico. Ora se mi viene da dire una parolina mi controllo e, soprattutto, seguo i consigli dei compagni più esperti. Posso dire che la mia maturazione sia avvenuta quest’estate, quando Sarri mi ha portato con lui in ritiro e quando il Napoli mi ha dato fiducia prolungandomi di un altro anno il contratto dimostrandomi fiducia nelle parole del dirigente Pompilio. Lì mi è scattata una molla, ora non posso dire che sono un professionista esemplare ma mi impegno e faccio una vita regolare”.

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