L’URNA – Napoli e Madrid, quante storie. Una partita lunga trent’anni

REAL MADRID

L’urna di Nyon, ancora una volta, non arride a questo Napoli. Ma cosa sarebbe cambiato? Davanti agli azzurri ci sono gli ottavi di finale della competizione più importante dell’intero continente, e tra le migliori 16 d’Europa, squadra realmente abbordabile non c’è.
Stavolta, dunque, toccherà il Real Madrid: la squadra campione in carica, la più titolata squadra di sempre della nostra parte del mondo ed anche quella che ha più Champions in bacheca. Mica male.
Una sfida di quelle che fino a qualche anno fa si sarebbero solo sognate, un’andata e ritorno che però vedrà una sorpresa: andata in Spagna, al Bernabeu, ritorno al San Paolo.

NAPOLI E MADRID, QUANTE STORIE INTRECCIATE

Napoli e Real Madrid, due squadre agli antipodi, ma che di punti in comune ne hanno più di uno.
L’ultimo? Le panchine: da una parte siede Maurizio Sarri, dall’altra Zinedine Zidane. Entrambi successori dello stesso tecnico, Rafa Benitez. Scherzi della sorte. L’allenatore francese ha preso le redini ormai due anni fa e di Champions ne ha già vinte due, al comando di una squadra che mette i brividi solo a nominarla.
Davanti a tutti il solito ed immenso Cristiano Ronaldo, che probabilmente alla sfida di febbraio ci arriverà con un Pallone d’Oro in più in bacheca. Poi i vari Benzema, la vecchia conoscenza juventina Morata, l’esperienza e la qualità di Modric, James, Sergio Ramos. Una squadra che, ad oggi, non gioca benissimo, ma vola: prima in Liga.
E con alle spalle tante certezze che non svaniranno nei prossimi mesi.
Tra le fila azzurre, però, più di un intreccio con le merengues: Sarri conta sempre su Callejon e Albiol, due che l’aria del Bernabeu la conoscono benissimo, due che con quella maglia di soddisfazioni ne hanno vissute.
E poi Pepe Reina, l’avversario di sempre, lui che è nato a Madrid, ma che calcisticamente è blaugrana fin dalla gioventù.
Anche la loro esperienza sarà fondamentale per la prima uscita in un tempio sacro come quello della capitale spagnola.

AL BERNABEU TRENT’ANNI DOPO

Napoli e Real Madrid, ancora. Non è una sfida nuova, ma una riedizione che a Napoli in molti aspettavano da trent’anni.
Nel settembre del 1987, infatti, il primo ed unico faccia a faccia: nella doppia sfida, le merengues ebbero la meglio, perché dopo il 2-0 in un deserto Bernabeu, la rimonta degli azzurri si fermò sull’1-1 del San Paolo al ritorno.
Era il Napoli degli anni d’oro, di Maradona, Careca e di un Francini che alimentò il sogno con l’unico gol azzurro al Real; anni che si chiusero con due scudetti e una Coppa Uefa da consegnare agli annali. Ma in Champions la storia non ha mai sorriso e allora chi trent’anni fa ha visto quei 180 minuti potrà rivederli ancora una volta.
Ventinove anni e cinque mesi dopo, gli azzurri torneranno al Bernabeu per provare ad inseguire un sogno difficile, ma che fa volare questo Napoli forte ed incosciente.
Nella fine di un cerchio che si era aperto troppo tempo fa, quando un giovane ADL, alle prime armi a Napoli, aveva promesso: “Un giorno torneremo in Champions e giocheremo col Real”.
I sogni, prima o poi, si avverano.

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

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