Verdi: “Sarri è il mio maestro, lo abbraccerò prima della partita”

Simone Verdi © Getty Images

Domenica sera il Napoli sfiderà il Bologna al Dall’Ara per la terza giornata di Serie A. Gli azzurri, reduci da due vittorie nelle prime due di campionato, proveranno a vincere anche contro gli uomini di Donadoni. Ai microfoni de “Il Corriere dello Sport” ha rilasciato una lunga ed interessante intervista Simone Verdi, esterno del Bologna, che ha avuto come tecnico, come riportano le news Napoli, ai tempi di Empoli Maurizio Sarri: “Lo posso dire: è il mio maestro, cioè, è l’allenatore che mi ha fatto fare il primo salto di qualità. Il nostro rapporto è iniziato e finito ad Empoli, nel senso che non ci sentiamo più, ma c’è grande affetto e stima, almeno da parte mia. E sono sicuro, anche da parte sua. Lo rivedo volentieri, lo abbraccerò prima della partita. Ad Empoli giocavamo un gran calcio, ci siamo divertiti. Sarri mi ha insegnato a stare in campo, mi impiegò in un ruolo che per me era nuovo, sulla trequarti. Mi ha fatto crescere, con lui ho imparato la fase difensiva, e poi ad andare negli spazi senza palla. Tutte cose che mi porto dietro anche oggi…”.

Napoli, la squadra azzurra fa paura

Il gioco degli azzurri ha attirato l’attenzione di tutto il mondo  con lo stesso Verdi che ha, poi, aggiunto: “Affronteremo una squadra che ha tutto per vincere lo scudetto. E’ tra le squadre che giocano meglio non solo in Italia, ma in tutta Europa. Chi mi piace tra gli azzurri? Quanto tempo ho? (ride). La lista è lunga, farei un torto se dimenticassi qualcuno. Se proprio devo fare due nomi dico Insigne e Mertens, due campioni. Dico loro perché hanno caratteristiche simili alle mie e un po’ mi riconosco in qualche loro giocata. Mertens mi piace da matti, può cambiare la partita con una sola accelerazione, con una finta, con un tiro”. Infine, il ricordo non poteva non andare all’1-7 dello scorso anno con una prestazione sublime da parte del Napoli: “Fu una notte da incubo, ma quelle sono partite così, dimmi, quante volte può capitare ad una squadra di prendere sette gol? E’ andata così, mettiamoci una pietra sopra. Ma per noi fu ancora più grave perdere contro il Milan 1-0 in casa, in undici contro nove”.

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