LE PAGELLE di Napoli-Benevento: Allan e Ghoulam devastanti, Giak sempre prezioso. E che bello Ounas!

Allan Napoli
Allan © Getty Images

 

 

Una passeggiata per il Napoli al San Paolo: il primo derby dopo 30 anni è un appuntamento senza storia che si rivela senza storia. Anche perché Allan (il più in forma degli azzurri) la sblocca praticamente subito. Da lì in poi è tutto un giocare al gatto col topo, un gioco che ai ragazzi di Sarri riesce piuttosto bene. Di Allan abbiamo già detto, attaccanti e centrali difensivi li aspettiamo a test più probanti. Ma è bello rivedere fra i positivi anche Marek Hamsik, nella gara giusta per ritrovare morale e fiducia. Che alla fine è tutto ciò di cui ha bisogno.

 

REINA sv – In queste partite così avere un portiere o uno dei vigilantes del servizio d’ordine è la stessa cosa. Non vola una mosca, tutto ampiamente sotto controllo.

HYSAJ 6,5 – Ingaggia un duello interessante con Lazaar, forse il duello più combattuto della gara. Ma si limita a presidiare l’out di competenza, senza neanche aver bisogno di sovrapporsi troppo. Sfiora addirittura il gol a 10 minuti dal termine: sarebbe stato il primo in A, e sarebbe stato anche un gran bel gol. Stavolta ci è mancato davvero poco.

 

ALBIOL 7 – Koulibaly in marcatura è un muro, quando poi arriva anche Albiol in raddoppio sembrano due buttafuori in una festa di 13enni. Prendono i giallorossi e li accompagnano alla porta senza neanche insistere e loro, quasi intimoriti, girano al largo senza neppure provarci. Ordinaria amministrazione.

 

KOULIBALY 7 – Contro avversari che spuntati è dir poco, una gara che è davvero una passeggiata. Sembra un gigante contro Coda, insieme ad Albiol è una cerniera che ha visto ben altre difficoltà: oggi chiudono perfino sul velluto.

 

GHOULAM 7,5 – Altro che 4-3-3, con lui in campo Sarri gioca col 3-3-4. E’ sempre lì davanti, sempre pronto ad appoggiare Insigne nelle sue sortite offensive sulla sinistra, e non a caso mette il piede praticamente in tutti i gol del Napoli. Due assist e un pre-assist, una capacità di affondare il colpo davvero come lama nel burro. Letteralmente incontenibile.

 

ALLAN 7,5 – Non da oggi, ma già da inizio campionato. E’ lui l’uomo più in forma a disposizione di Sarri e lo dimostra dopo pochi minuti di gioco: percussione centrale fantastica, scarico su Mertens che la spara sul portiere. Allan è lì e può scaraventarla dentro, facile facile. Ci riprova e quasi ci riesce anche, ma le scorribande in avanti rischiano di togliere luce alla prestazione in mezzo al campo, fatta di tantissima sostanza e recuperi di altissimo profilo. Dal 26′ st ROG sv

 

JORGINHO 6,5 – In una partita in cui la squadra fa praticamente solo accademia, uno come Jorginho può solo andare a nozze. Essenziale come sempre, un tocco e via, ma quanti palloni passano fra i suoi piedi! Insomma, come sempre: quando gioca bene è merito della squadra, quando la squadra gioca bene è merito suo. Un circolo virtuoso.

 

HAMSIK 6,5 – Finalmente si iniziano ad intravedere sprazzi di vero Marek, sebbene ancora con quel velo di timidezza proprio di chi al momento non si sente sicurissimo dei suoi mezzi. In realtà la scelta di Sarri di metterlo in campo anche oggi, in una partita ‘facile’, è più furba di quanto si pensi: Hamsik  non ha bisogno di riposare, ha bisogno di ritrovare fiducia. E quale partita meglio di questa per sentirsi di nuovo importante. Bene così: lo aspettiamo ad una crescita costante, che non è neppure lontanamente in dubbio.

 

CALLEJON 7 – Josè entra in scena come ultimo dei tre tenori, ma per tutta la prima frazione mette pressione costante a Lazaar e al povero Antei, che prima di farsi male si ritrova a commettere anche errori gratuiti, costretto c0m’è a tenere sempre un occhio sullo spagnolo. Un cross bellissimo – di sinistro – sulla capoccia di Hamsik, che meritava miglior sorte, poi trova la gioia personale con un rigore in movimento, un piattone, ancora di sinistro, che non è certo il suo piede. Tutto molto semplice, specialmente quando ti chiami Josè Callejon e fai sembrare facili anche le cose difficili.  Dal 20′ st OUNAS 7 – Qualche buono spunto, qualche bella idea, sempre a dimostrare che l’investimento estivo è di quelli buoni. Da applausi l’azione che lancia Hysaj nel quasi-gol al 78′, bella anche l’azione che vale il secondo rigore. Non c’era molto da fare, sul 5-0, ma come esordio in campionato può andar più che bene. Voi che ne dite?

 

MERTENS 7,5 – La panchina di Donetsk lo ha caricato ancora di più, lo ha reso ancora più smanioso di bucare le difese e soprattutto i portieri. Ci prova dopo due minuti ma trova Belec pronto a respingere… sui piedi di Allan, che fa 1-0. Il golletto lo trova qualche manciata di minuti dopo, su palla fantastica di Insigne. E stavolta esulta, e come se non esulta. Il sigillo lo mette nella ripresa con i rigori “rubato” a Jorginho e trasformato, altro segno della grande fame di gol del belga. Sempre un buon segno, senza dubbio.

 

INSIGNE 7,5 – La sua palombella del 2-0 sembra di esecuzione elementare, ma non lo è. Si gira in un fazzoletto e scavalca Belec con una conclusione infida e angolatissima. Poi la perla, come sempre in rifinitura: altro pallone col contagiri, stavolta per Mertens, che ringrazia, scarta il bon-bon e lo appoggia in rete. Direttamente da Frattamaggiore il miglior mâitre chocolatier del campionato. Dall’11’ st GIACCHERINI 7 – Entra quando il Napoli ha già ampiamente acquisito il risultato ma gli bastano dieci minuti per mettere il suo timbro. Palla rubata a Chibsah e rigore del 5-0 conquistato. E in effetti è difficile trovare una partita in cui non lasci il segno, anche in mezz’ora. Una caratteristica che lo rende importante in questo gruppo, pur giocando pochissimo.

 

ALL. SARRI 7 – Tante critiche alla vigilia per aver scelto la formazione migliore possibile, senza pensare al turnover e senza far rifiatare nessuno dei più spremuti. In una certa ottica ha anche senso: in questa fase forse, più che riposare, in molti hanno bisogno di giocare di più, per ritrovare la condizione. Come ad esempio Hamsik, che per stessa ammissione del tecnico ha bisogno di giocare di più proprio quando non è al meglio. Ed infatti eccolo in campo fino al 90′ in una gara che gli darà parecchio morale. Sulla partita in sé, che dire: il divario tecnico e tattico fra le due squadre è talmente ampio che analizzarla ‘normalmente’ sarebbe esercizio ozioso. E alla fine arrivano anche i cambi: una mezz’oretta di riposo per Insigne e Callejon è comunque una mano santa.

 

di Antonio Papa (Facebook @ntoniopa)

 

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