De Laurentiis: “Incontrerò Preziosi per Piatek. San Paolo? Serve tanto lavoro”

De Laurentiis Hajduk
Aurelio De Laurentiis

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato all’inaugurazione del Club Napoli di Solopaca.

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha parlato all’inaugurazione del Club Napoli di Solopaca, club nel beneventano a lui intitolato. Ai numerosi giornalisti presenti all’evento il patron ha detto: “Il tifoso si adatta ai cambiamenti, un’indagine internazionale ci dice che abbiamo 40mln di tifosi nel mondo. Noi dobbiamo preoccuparci di quelli dello stadio, al massimo 50mila, e gli altri. Lo stato non ha investito in stadi, in Inghilterra invece il governo bloccò il calcio ed hanno ricreato condizioni per riportare famiglie allo stadio e ora neanche una persona si alza altrimenti viene portata via”. Ull’incontro di Ancelotti con Sacchi e Guardiola: “Non mi sono meravigliato che abbia parlato di ‘famiglia’. Sacchi ha vinto di tutto di più in un calcio però un po’ diverso, Ancelotti è l’esempio di chi ha vinto dappertutto in Italia, Spagna, Germania, Inghilterra, Francia. L’abbiamo toccato già in Coppa”.

De Laurentiis: “Istituzioni devono capire una cosa”

Su Solopaca: “Capisco che la strada è lunga e piena di insidie, non possiamo evitarle, ma quest’anno avevo dato 9 gare ad Ancelotti per ambientarsi, l’ha fatto rapidamente e mi ha colpito quando ci siamo sentiti prima del Liverpool sulle scelte e alla fine mi ha detto convinto ‘questa sera noi vinciamo’ e all’87’ non era successo ancora niente ma poi all’inizio di quell’azione ho pensato subito al gol, è stato bellissimo”. Sulla nazionale: “L’errore fatto in nazionale è stato di gestione, bisognava dare in pasto a tifosi, istituzioni e giornalisti qualcuno che ha sbagliato. Per me ha sbagliato in quel caso tutto il coro. Le istituzioni però devono chiarire l’importanza delle manifestazioni. A me i tifosi chiedono dello scudetto, poi ricevo Insigne stanco in vista di Udine e Parigi. Qui ognuno tira acqua al suo mulino, non ad un mulino comune”.

De Laurentiis parla di Piaket

Le voci su Piatek sembrano farsi sempre più forti. A tal proposito De Laurentiis ha detto: “Ne ho parlato con Preziosi ed il suo agente, ci dobbiamo incontrare. Lascio però tranquillo il nostro allenatore che ha un triennale e vogliamo portarlo a sei. Io sono sereno e tranquillo, non ho necessità di correre, non voglio fare aste. Senza nulla togliere a Piatek, bisogna vedere se ha la possibilità di rendere nel nostro organico così come rende al Genoa. Ne cambiamo più di 20 e devono entrare Meret, Younes e Ghoulam. Non compriamo così, ma bisogna aspettare la crescita di alcuni elementi che può non essere immediata per l’allenatore. Qui se si sbaglia una gara uno è bruciato, grandissimo errore che non mi tocca. Quando li vedo osannati o distruggerli a me non mi tocca, per me un calciatore ha capacità ed è valido per un gioco o non è valido per un altro. Mancini ad esempio ha fatto benissimo a far entrare Lasagna che ha fatto l’assist alla fine per il gol vittoria. Ora tutti ne parlano, ma era lo stesso di ieri e quando ne parlava il buon Giuntoli, suo sostenitore, invece pareva valesse meno in altri contesti. Bisogna comporre tanti fattori per un risultato”.

Sullo stadio: “C’è molto da lavorare, non è in condizioni ottimali e le Universiadi porteranno dei lavori grazie anche all’intervento della regione per ulteriori somme che altrimenti non ci sarebbero state per sediolini, bagni, spogliatoi, impianti e varie situazioni. A quel punto bisognerà capire il negoziato col Comune per assegnarlo nei prossimi 100 anni oppure per una momentanea e lunga concessione, è tutto da vedere e sistemare, siamo in contatto con l’assessore ed il capo di gabinetto per capire come andare avanti. Io faccio parte del comitato per le universiadi e quindi sono presente per fare i lavori a opera d’arte, ma il commissario è all’altezza”. Sulla Champions: “Come la vogliamo mettere con sta storia delle scommesse che è venuta fuori? I responsabili cosa diranno? Qui si potrebbe anche azzerare tutto con soltanto tre squadre, così sentivo dire ieri… Mpabbè, Neymar, Cavani? Io me la vado a giocare con Ancelotti”.

 

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