Salisburgo-Napoli, perchè la vittoria sarebbe fondamentale per il cammino europeo

Gli azzurri non possono permettersi altri passi falsi per mantenere la vetta del girone E. Vietato fallire, a partire da Salisburgo-Napoli

Napoli-Liverpool (Getty Images)
Napoli-Liverpool (Getty Images)

Mercoledì alle ore 21.00 ci sarà il fischio d’inizio di Salisburgo-Napoli, gara valida per la terza giornata dei gironi di Champions League. Gli azzurri sono attualmente da soli in vetta al Gruppo E con 4 punti, grazie alle vittorie ottenute contro il Liverpool (2-0 al San Paolo), e il pareggio per 0-0 in casa del Genk. Alle loro spalle con 3 sono appaiate il Liverpool di Jurgen Klopp, che dopo aver perso con gli azzurri hanno vinto 4-3 contro il Salisburgo, e appunto il Salisburgo di Marsch, vincente per 5-1 contro il Genk. Se un eventuale pareggio potrebbe anche andar bene al Napoli in vista del passaggio del turno e della gara di ritorno al San Paolo, lo stesso non si può dire della testa del primato del girone, fondamentale in chiave ottavi di finale. Infatti, se il Napoli dovesse pareggiare mercoledì a Salisburgo e vincere poi al San Paolo, la qualificazione agli ottavi di finale sarebbe in ogni caso ipotecata, ma dando per scontata la vittoria di domani del Liverpool in casa contro il Genk, diventerebbe a dir poco improbabile la conquista del primo posto. In quel caso, gli uomini di Ancelotti sarebbero obbligati a dover vincere ad Anfield Road contro il Liverpool per tornare nuovamente in vetta alla classifica e strappare il pass per gli ottavi di finale da testa di serie, ipotizzando l’eventuale en plein di entrambe nelle restanti partite. Meno difficile, ma pur sempre non un gioco da ragazzi sarebbe invece andare a sfidare i Reds di Klopp con la consapevolezza mentale che anche un pareggio potrebbe bastare per tenere ben salda la testa del girone.

Ancelotti, la Champions e quel tabù da sfatare

la clamorosa tribuna di Lorenzo Insigne nell'ultima sfida di Champions League: "Insigne è stato escluso dai convocati perché ha rifiutato la panchina contro il Genk. L'avevo già scritto all'indomani della sfida in Belgio: nel momento in cui Ancelotti ha comunicato la scelta di non schierare il capitano per la seconda partita consecutiva, lui ha rifiutato e quindi è stato mandato in tribuna".
Ancelotti sulla panchina del Napoli (Getty Images)

Passare il girone come testa di serie sarebbe fondamentale soprattutto per evitare i cosiddetti “top club” agli ottavi di finale(Barcellona, Manchester City, PSG e Bayern Monaco su tutte), ed avere solo l’incognita Real Madrid tra le big, (che molto probabilmente si qualificherà al secondo posto) e forse l’Atletico Madrid, Juventus permettendo. Le probabilità di un sorteggio benevolo sarebbero piuttosto elevate in ogni caso, ed un eventuale qualificazione ai quarti di finale permetterebbe al Napoli di sfatare quel tabù ottavi dove hanno fallito tutti, dal Napoli di Maradona al Napoli di Lavezzi e Cavani, fino al Napoli di Sarri. L’allenatore è quello giusto, Carlo Ancelotti è uno di quelli che con la Champions ha un rapporto particolare. Sono 3 infatti le volte in cui l’allenatore emiliano ha alzato al cielo la coppa dalle grandi orecchie (2 con il Milan e una con il Real Madrid), e sa bene quanto sarebbe importante per il popolo napoletano andare avanti in questa prestigiosa competizione. “Il Napoli non ha mai ottenuto grandi risultati in questa manifestazione nella sua storia, quindi per noi rappresenta un test per cercare di fare sempre meglio”, queste le parole del tecnico azzurro che si è raccontato al sito dell’UEFA.

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