GLI AVVERSARI – Progetto che non decolla e grande crisi di risultati, il nuovo Milan del dopo-Ibra

 

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di Mario D’Amiano

 

L’Associazione Calcio Milan, è la prima squadra al mondo per numero di titoli internazionali. La carica di presidente è vacante, anche se le principali azioni sono possedute dalla Fininvest, gruppo fondato da Silvio Berlusconi nel 1978. In Italia, la squadra rossonera è seconda solo alla Juve, avendo vinto 18 scudetti, 5 Coppe Italia, 6 Supercoppe italiane e 2 campionati di serie B. Negli ultimi anni, però, la mitica squadra che dominava l’Italia e il Mondo ha subito una grave crisi di risultati e di progetto. Dopo la cessione ‘illustre’ di Pirlo, Adriano Galliani (storico a.d. milanista) è stato al centro di molte discussioni circa la decisione di liberarsi a costo zero di uno dei più forti playmaker al mondo. Con il nuovo progetto improntato sui giovani, la società sta provando a risollevarsi dalla difficile situazione economico-tecnica degli ultimi anni. Durante la scorsa sessione estiva di calciomercato, la rosa è stata ringiovanita con gli innesti di Acerbi, Niang e Bojan, calciatori che dovranno rappresentare il futuro del nuovo Milan. Ma le vere rivelazioni di questo inizio di stagione, sono gli italiani De Sciglio ed El Shaarawy, talenti oscurati dalla presenza ingobrante di Abate e Ibrahimovic che fino all’anno scorso precludevano loro la possibilità di fare esperienza giocando. Le cessioni di Ibra e Thiago Silva, però, hanno diminuito di molto il tasso tecnico della squadra, che nonostante vanti la presenza di grandi talenti, è stata protagonista di un brutto inizio di stagione. Si trova a 12 punti di distacco dal Napoli ed occupa il 13° posto in classifica. Le voci di un possibile addio di Allegri sono ormai all’ordine del giorno, nonostante le continue smentite.

COME GIOCA – Il Milan sembra aver trovato il giusto equilibrio col 4-2-3-1. Ad inizio stagione, Max Allegri era piuttosto titubante in merito a questo schieramento; tuttavia, gli ottimi risultati raggiunti con il suddetto modulo (vedi Milan-Chievo 5 a 1) hanno convinto il tecnico ad adottarlo. Questo schieramento tattico prevede la presenza di ali molto abili tecnicamente e atleticamente, dato che molto spesso devono tornare indietro per chiudere gli spazi in fase di non possesso. La prima punta deve essere abile nel gioco aereo e capace di muoversi negli spazi. Il Milan cerca di avere il possesso palla per lungo tempo  giocando su ritmi piuttosto compassati ed esibendo un pressing alto in fase difensiva. Talvolta, Allegri suole cambiare lo schieramento della squadra durante i 90 minuti per contrastare tatticamente gli avversari come se fosse una partita a scacchi. Tuttavia, tale decisione crea problemi di adattamento da parte di calciatori che sembrano non aver capito a fondo le richieste del prorpio mister. La pericolosità del Milan, infine, può arrivare dai singoli dotati di grande tecnica e senso del goal (vedi El Shaarawy, Pato, Pazzini, ecc). Il Napoli dovrà stare attento a chiudere bene gli spazi per poi colpire la difesa avversaria con le solite giocate dei ‘tre tenori’. Il punto debole del Milan, infatti, è proprio la difesa.

 

 

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