Champions League: Juve e Roma barcollano, il Napoli ripensa a quei 12 punti

Passando in rassegna la Champions League che stanno conducendo le italiane in gara (Juventus e Roma), un po’ di rammarico da parte del popolo azzurro c’è. La squadra giallorossa, capitata nel “girone della morte”, con CSKA Mosca, Manchester City e Bayern Monaco ha collezionato cinque punti in cinque sfide: due sconfitte con i tedeschi, una vittoria ed un pareggio con i russi ed un pareggio con gli inglesi. Una terza posizione che la porta a giocarsi la qualificazione in casa contro gli uomini di Pellegrino, a pari punti ma al secondo posto per differenza reti. Già, Manchester e Bayern le stesse compagini che il Napoli di Mazzarri ha fronteggiato a testa alta, guadagnando un punto in casa con i tedeschi e tre col City. Non c’erano né Guardiola Pellegrino, ma nemmeno una difesa ed un centrocampo compatto come quello romanista.

Dal canto suo la Juventus ha collezionato sei punti in quattro giornate. In lotta con Atlético Madrid, Olympiakos e Malmo, ai bianconeri è capitato un girone abbordabile, tuttavia ha sofferto fuori casa: due le sconfitte ad opera degli spagnoli e degli svedesi. Due vittorie tra le mura amiche e nessun pareggio. A due giornate dalla fine si trova al terzo posto a pari punti con i greci.

Nulla da dire, è il campo che parla. Un pensiero però ci sta. Lo scorso anno il Napoli di Benitez è stato scaraventato fuori dalla competizione con 12 punti raccolti contro Arsenal, Borussia Dortmund e Marsiglia. Gli stessi punti delle prime due classificate: la tedesca e l’inglese, ma qualche rete in più da segnare ed in meno da subire. Per quattordici minuti nell’ultimo match valido per il passaggio del turno, Higuain illuse e si illuse contro l’Arsenal, ma il Borussia decise per tutti. Mala sorte? Chissà. Fatto sta che in fondo nessuno l’ha mai digerita e quel record di punti nessuno avrebbe voluto raccoglierlo: ecco il perché di un calciomercato Napoli che i tifosi si aspettavano più scoppiettante in vista del match contro il Bilbao  che avrebbe dovuto costituire una vendetta. Non è arrivata. Solo questo il motivo? Chissà, ma l’amaro in bocca resta ancora oggi soprattutto alla luce di quanto le connazionali stanno raccogliendo. Ma… sul latte versato non si piange. Non più.

 

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