CRUDELIA DEGOL – Il Toro non si lascia matare

torino vs napoli

“E’ un’occasione persa ma ne avremo altre. Sta a noi imparare a non commettere certi errori” -M.Andujar

Al gran galà dell’Olimpico, gli uomini di Benitez si presentano in déshabillè.

La certezza di affrontare un Torino stanco, dopo l’impresa del San Mamés, ha punito gli azzurri.

La prestazione degli uomini di Ventura non è stata idilliaca, ma efficace.

Non hanno concesso spazi, obbligando Higuaìn e compagni ad un lavoro estenuante senza ottenere conclusioni.

Ma a chi vanno realmente le colpe di questa disfatta?

La squadra ha commesso un errore basilare.

Si è lasciata traghettare da Caronte, senza far nulla per cambiare la direzione della barca.

Da un primo tempo al rallentatore ad una ripresa che accenna ad un piglio differente, fino all’apoteosi.

Ed è sempre nel momento della rinascita che il fato avverso ci mette lo zampino.

“Facile, troppo facile attribuire le colpe a Koulibaly per un errore che ci può stare” twitta Monia.

Osservato nell’insieme, l’episodio di Koulibaly è stato un capro espiatorio ad una prestazione deludente.

Rinviare, concedendo un calcio d’angolo, non dovrebbe mai accadere ma succede. Non dovrebbe succedere, invece, ciò che accade dopo.

La difesa schierata lascia Glik, espertissimo colpitore di testa, libero di saltare. Errore o incompetenza? Sfortuna o “punizione” divina? Poco importa. Resta l’amara consapevolezza, di esserci andati vicini senza riuscirci.

Callejon multifase, cala prestazione dopo prestazione. DeGuzman continua la sua altalenante avventura con la palla, Higuaìn assorbe, impotente, le mancanze della retroguardia ed Andujar, conquista consensi e lodi.

“Il nostro problema resta il centrocampo. Come possiamo pretendere di impostare, se al centro ci sono i fantasmi?” è la domanda che mi pone Stefania su facebook. “Continuerò a dirlo all’infinito. Benitez è un Re di Coppe certo, ma non dimentichiamo che, queste competizioni, sono partite secche. L’approccio è differente. Sarà anche un grande allenatore ma certi errori, se non riesci a prevederli, prova almeno a frenarli. Tenere in campo Callejon e DeGuzman, dopo le eccellenti prestazioni di Gabbiadini è da kamikaze.” fa eco Letizia.

Come dar torto a chi, attraverso i social, paragona i miei accounts, alla Domenica Sportiva con telecronaca di Bruno Pizzul?

I commenti si moltiplicano, le considerazioni crescono ed i punti di vista sono molteplici.

L’unico fattore che accomuna tutti è l’amarezza.

Il Napoli, rinunciatario e stanco. Dopo aver giocato, contro il Trabzonspor, con un ampio turnover, in una sorta di allenamento a porte aperte.

Il Torino, affamato e reduce da una vittoria al cardiopalma contro l’Athletic Bilbao.

Questione di prospettive, di approcci, di voglie.

Entrare in campo per vincere, non per partecipare.

La scelta, incomprensibile, di Gabbiadini in panchina è un dilemma che affligge la maggior parte dei tifosi partenopei.

Il suo ingresso in campo ha dato una scossa di adrenalina all’intero attacco.

Se la palla, non si fosse stampata all’esterno del palo, sul calcio di punizione.

Se Higuaìn avesse centrato la porta, senza spedire la palla sulla traversa.

Se Hamsik avesse puntato la difesa invece del continuo gioco all’indietro.

Se, David Lopez e Gargano, avessero fatto girar palla verticalizzando ed inserendosi tra le linee.

Se Callejon avesse giocato da Callejon. Adesso starei scrivendo dell’aggancio al secondo posto e di una sola lunghezza dalla Roma.

Sempre ad un passo, sempre vicini ma lontani dal traguardo.

Una meravigliosa Bentley Mulsanne, con un motore V8, potenza 512CV, ma che invece dell’accelerazione da 0 a 100 in 5 secondi, ci impiega 60 minuti. Ecco cosa accade alla squadra azzurra, quando in campo, dimentica le proprie potenzialità.

Non sarà di certo questa disfatta, a frenare le ambizioni.

Mercoledi sera, all’Olimpico di Roma, la Coppa Italia contro la Lazio.

Domenica in Campionato, nell’Arena di Fuorigrotta, si affronta l’Inter di Mancini ed ancora Europa League.

Giorni frenetici e concitati che necessitano di concentrazione e lavoro.

Rialzati, come sai fare e continua a regalare forti ed uniche emozioni.

di Anna Ciccarelli

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