1 VS 1 – Dries Mertens e Felipe Anderson: dribblando tra assist e riconferme

La stagione calcistica italiana 2015/2016 è iniziata da tre settimane, ma alla quarta giornata di campionato si sente già il bisogno di rilanciarsi.

Napoli e Lazio, che si incontrano al San Paolo la prossima domenica, hanno il dovere morale e l’obbligo di far innamorare nuovamente il rispettivo pubblico, dopo un inizio di campionato non certamente entusiasmante. Gli azzurri, tuttavia, arrivano alla sfida con una certezza in più, la vittoria europea per 5 a 0 sul Club Brugge, ed una variante tattica (4-3-3) che esalta alcuni dei suoi giocatori, nella fattispecie Dries Mertens. Dal canto suo la squadra di Pioli, ancora orfana del suo perno ossia Lucas Biglia, ha pareggiato contro il Dnipro in Europa League ma ha già trionfato in campionato contro l’Udinese con un assist al bacio della scoperta dello scorso anno: Felipe Anderson, il brasiliano che può spostare gli equilibri dell’attacco biancoceleste.

STORIE INCROCIATE – Sono proprio i due esterni d’attacco, il belga e l’ex Santos, le due pedine da tenere sotto osservazione in questa nuova traiettoria stagionale. Entrambi arrivano in Serie A nel campionato 2013/2014 carichi di aspettative da parte del pubblico, che li identifica come scommesse di calciomercato. La fiducia è immediata per Dries Mertens, che conquista con la rapidità del suo passo e le numerose reti pubblico, tecnico e società. Diversa l’esplosione per l’amico di Neymar, che dovrà aspettare una stagione per potersi guadagnare i consensi del corpo tecnico della Lazio.

Gli spunti, tuttavia, non mancano per nessuno dei due. Il ventiduenne nato e cresciuto nella cantera migliore del Brasile, quella del Peixe, è estremamente duttile: può essere impiegato in qualsiasi posizione della trequarti. Delicato ed efficace il suo dribbling, tipico di un giocatore che ama muoversi fra le linee ed avanzare palla al piede. Numerosi anche gli assist, al di là delle reti, che rendono la sua dote di ambidestro utilissima alla squadra in fase di concretizzazione. Il suo essere un jolly ha inizialmente destato commenti negativi all’approdo in Serie A, temendo che potesse rimanere a lungo un giocatore privo di identità. La scorsa stagione ha furiosamente smentito gli scettici.

Storia simile ma non uguale per Dries Mertens. Il Napoli se ne innamora in occasione di un match di Europa League contro il PSV, in occasione del quale il folletto belga mette a segno anche una rete. Non vuole saperne dei dubbi: la società lo acquista con l’assoluta certezza di aver compiuto la scelta giusta. Nella sua prima stagione azzurra, effettivamente, Rafa Benitez lo chiama in causa continuamente, ma a partita in corso. Dal primo momento, infatti, Mertens è stato considerato un giocatore da secondo tempo, da sprazzi di partita, ritenendo che a lungo andare l’energia svanisse ed anche l’effetto magico delle sue avanzate. Impiegato ed impiegabile in un 4-2-3-1 o meglio in un 4-3-3 è un esterno d’attacco fulminante ed efficace. Ottima la propensione al goal ma anche al cross/assist per il compagno di reparto. La sua principale abilità è indubbiamente superare l’avversario ad ampie falcate e bruciare la concorrenza sulla fascia di sua competenza. Considerate le spiccate doti offensive, può essere sistemato anche a ridosso della prima punta e/o al suo lato. Non è stato facile per lui farsi confermare anche nel corso della stagione successiva, ma con Maurizio Sarri spera di trovare finalmente il suo posto in squadra, fisso però.

NUMERI – Reti, reti ed ancora reti. I numeri delle ultime tre annate dicono Dries Mertens, ma anche Felipe Anderson non ha lasciato a desiderare. Ben 10 i goal messi a segno nello scorso campionato in 32 presenze, 31 per Mertens le chiamate in campo ma solo sei i centri nella stagione 2014/2015, che, tuttavia, sono rinfoltite dalle 11 della stagione di approdo in A.

Altra storia nella materia d’elezione, l’assist: sei del brasiliano, che si sono convertiti puntualmente in rete. Uno, invece, in questa stagione, che ha portato Matri alla gioia del goal.  Cinque gli assist di Mertens l’anno scorso, ancora nessuno per quest’anno, ma le due reti in Europa League pareggiano la mancanza.

Tra speranze, riconferme, velocità, dribbling, genialità: Napoli-Lazio è l’occasione giusta per mettere da parte ogni dubbio e proseguire, correndo.

 

di Sabrina Uccello (Twitter: @SabriUccello)

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