Le pagelle di Napoli – Lecce, Il Pocho regala lampi di pura classe

Di Francesco Pugliese

Il Napoli non delude le attese del presidente. De Laurentiis aveva chiesto di riprendere il passo in campionato e gli azzurri guidati da Lavezzi hanno ripreso a correre. Inizio di gara però tutt’altro che sereno per i padroni di casa. Il Lecce sfrutta i mancati automatismi di una difesa da turn over ed al 14 sfiora un impensabile vantaggio con il bravo Muriel. Il Pocho, ulteriormente responsabilizzato con i gradi di capitano decide allora di far vedere quanto vale ed accende i motori. Al 25° si invola sulla sinistra, fa secco il diretto marcatore, converge in aria e fredda il povero Benassi. E’ l’inizio della fine per gli ospiti che crollano dinanzi ad un Napoli affamato e deciso quanto prima a chiudere i giochi. Passano solo sette minuti ed il ritrovato Pandev lascia Cavani a tu per tu con l’estremo salentino. Per il Matador è un gioco da ragazzi raddoppiare. Al 40° una staffilata di Dzemaili fissa il primo tempo sul risultato schiacciante di 3 a 0. La ripresa però nasce accompagnata dai fantasmi del martedì passato. Gli azzurri partono molli e dopo soli otto minuti Muriel accorcia il pesante passivo sfruttando un’imprecisione di Aronica in disimpegno. Mazzarri memore degli errori passati, copre la mediana inserendo Gargano per il sempre più gradevole Pandev ed Hamsik per Inler. Gli azzurri sono bravi ad abbassare i ritmi di gioco, aspettare l’avversario cercando il colpo del ko. Knock out che suona all’81°. Il solito Lavezzi mangia la corsia di sinistra, serve Cavani che deve solo spingerla dentro per firmare la personale doppietta che sancisce la fine delle ostilita anzitempo. Il gol di Corvia allo scadere rende meno amaro il passivo ai salentini. Il Napoli inizia a fare sul serio anche in campionato.

De Sanctis 6 : E’ pacifico che l’impegno non fosse dei più impegnativi, ma Morgan c’è. Sempre vigile e motivato quando può guida i movimenti dei giovani Fernandez e Fideleff. Solo un pregevole spunto di Muriel gli nega l’imbattibilità.Sul secondo gol il movimento di Grava lo intorpidisce.

Fernandez 6 : Mazzarri gli chiede di fare le veci di Campagnaro, coprendo in primis e cercando all’occorrenza di accompagnare Maggio per l’affondo sulla fascia. Dietro fa sentire la struttura, ma di certo non possiede il dinamismo tipico del titolare Hugo.

 Aronica 5,5 : E’ il soldato preferito da Mazzarri. Il mister chiede e lui esegue, anche se non fa parte del suo repertorio. Succede così che il povero Salvatore sia costretto a palesare i limiti di un ruolo che proprio non gli compete come evidente in occasione del primo gol del Lecce.

 Fideleff  5 : Ancora troppo acerbo Inacio. Ha fisico e mezzi da corazziere, ma spesso risulta troppo arrembante come dimostrato dal precoce giallo dopo solo 12’.Soffre di alti e bassi paurosi, basti pensare alla palla salvata sulla linea allo scadere del primo tempo, seguita nella ripresa  da una pausa che fa gridare all’Alhzeimer precoce che quasi permette a Muriel di riaprire la partita . Rimandatissimo.

Grava 6: E’ una gioia rivederlo in campo. D’accordo, è entrato quando ormai la partita era segnata, ma il piglio, la determinazione e l’attenzione servano da monito a chi più giovane di lui, spesso ha cali di tensione che lascian basiti.

 Maggio 6 : Fa la sua parte con grande intelligenza. Il tridente a trazione anteriore gli permette maggior respiro e grazie ad un precoce vantaggio ricco, può conservare le forze in vista dell’attesissimo impegno in Champions.

 Dzemaili 6,5 : La miglior prestazione dello svizzero all’ ombra del Vesuvio. Lucido come non mai, non spreca una palla e in chiusura di primo tempo trova con una sassata dalla distanza il gol che stronca i ritmi di gara.

Inler 6 : Non è ancora al meglio. Lo dimostra la titubanza a cercare la soluzione personale al 16°. Con il minimo sforzo e grazie anche ad un bravo partner come Dzemaili dirige la squadra con autorità.

Hamsik 6 : Mazzarri lo schiera nella posizione che occupa nella nazionale slovacca e Marek in regia dimostra di saperci fare. Al suo ingresso la gara è ormai decisa, ma con piglio e dedizione lo slovacco cerca la soluzione personale e imbecca i compagni quando può.

 Dossena 6,5 : Grande prova di carattere e fisico per il mancino fluidificante. Attacca sempre lo spazio e con il Pocho forma una catena tutta profondità e veleno.

 Lavezzi 8 : Semplicemente imprendibile. Quando sta così l’unico modo per fermarlo è sparargli. Il gol del vantaggio è pura poesia. Scatta sulla fascia a tutto sprint, fa secco il diretto marcatore trapassandolo come fosse uno spettro e annichilisce il povero Benassi. Sancisce il titolo di man of the match con l’assist del 4-1 targato Cavani.

Pandev 7 : Ci sta prendendo gusto Goran. La prova contro il Lecce dimostra che l’esterno macedone non è solo un grande cannoniere, ma all’occorrenza un valido supporto per le trame offensive preparate da Mazzarri. L’assist a Cavani per il 2 a 0 è da far vedere nelle scuole calcio. Essenziale.

Gargano 6 : Entra per chiudere la mediana e lui si pone come un vero lucchetto. Stile volante sudamericano funge da stantuffo davanti la difesa permettendo ad Hamsik di muoversi in verticale e coadiuvando Dzemaili in fase di costruzione.

Cavani 7 : Basta guardarlo negli occhi per capire che ha fame. Quando gli danno la palla giusta non sbaglia. Due tiri due gol per ‘sua feriocia’ Edinson dimostrando di essere tornato letale . Povero chi se lo trova davanti.

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