Emergenze romane: quando cambiare non è una scelta, ma una necessità

 

di Nicola Lo Conte

 

Dal dizionario di lingua italiana Sabatini-Coletti, leggasi la definizione di “emergenza”: circostanza, difficoltà imprevista. In effetti no, non era affatto previsto che, per lo scontro diretto contro la Lazio che potrebbe valere l’accesso alla Champions del prossimo anno, il Napoli si trovasse con due esterni di ruolo (su tre) fuori causa, uno per squalifica (Zuniga) e l’altro per infortunio (Maggio), e con soli due centrocampisti centrali arruolabili (appiedato dal giudice sportivo anche Gargano). Situazione che fa riprendere voce a quanti sostenevano la necessità di irrobustire la rosa nel mercato di gennaio. E anche la gestione degli infortunati non convince: Donadel non ha mai visto il campo – e mai purtroppo lo vedrà – in tutta la stagione, Maggio con la Juve è stato rischiato troppo presto. Critiche a parte, la domanda fondamentale è una: come scenderà in campo il Napoli a Roma?

 

CHI SULLA DESTRA? – Dando per scontata la sostituzione di Gargano con Dzemaili, il primo nodo reale da sciogliere è quello del laterale destro: senza Maggio e Zuniga, come detto, su quella fascia non c’è un sostituto di ruolo. Anche se ci sono tutti gli elementi per sostenere che il buco in questione verrà riempito da Campagnaro, l’unico che abbia le caratteristiche idonee, non mancandogli la spinta offensiva quando necessaria, ed essendo già stato schierato oltretutto in passato in una posizione simile. A questo punto sarà interessante capire il come verrà utilizzato l’argentino, ossia se con le stesse funzioni dei due esterni titolari, o in maniera differente: chissà, magari come terzino in una difesa a quattro.

 

CHE MODULO? – Da qui, la questione si fa complicata, perché la scelta del modulo può cambiare anche quelle sugli interpreti. Confermando il 3-4-2-1 tanto caro a Mazzarri, dal lato opposto a metà campo dovrebbe agire Dossena, con uno tra Britos e Fernandez a prendere posto come terzo di difesa (più probabilmente il secondo); ma il tecnico livornese potrebbe anche optare per una scelta ultra-conservativa rispolverando Aronica come laterale sinistro di centrocampo, con i due sudamericani succitati che troverebbero entrambi una maglia da titolare, anche se questa possibilità appare alquanto remota. Scenari diversi si aprirebbero in caso di passaggio alla difesa a 4, e a quel punto lo schieramento più probabile sarebbe un 4-4-2, con Aronica terzino sinistro, Britos o Fernandez ad affiancare Cannavaro, ed Hamsik nella veste atipica di quarto a destra di centrocampo; decisamente troppo azzardato invece, nonostante la posta in palio, apparirebbe un 4-3-3, con ballottaggio tra Aronica e Dossena come terzino sinistro, Hamsik terzo di centrocampo, e Pandev a fare compagnia a Lavezzi e Cavani davanti. Le soluzioni di certo non mancano, a Mazzarri il compito di trovare la quadratura del cerchio.

 

 

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