Stagione deludente e complicata in Sicilia, ma l’orgoglio rosanero non va sottovalutato

 

di Nicola Lo Conte

 

Che per il Palermo sarebbe stato difficile gestire il dopo-Pastore lo si poteva anche immaginare, ma, di contro, nemmeno era pronosticabile un’annata così grigia per i rosanero, che nelle ultime settimane si sono anche guardati all’indietro, con un po’ di apprensione. In effetti la salvezza, dal punto di vista matematico, non è ancora cosa fatta, ma con sette punti di vantaggio sulla terz’ultima, a tre gare dalla fine, non ci dovrebbero essere brutte sorprese. Il bilancio stagionale è però chiaramente in rosso per una squadra che ha cambiato tre allenatori (Pioli – ancor prima di iniziare il campionato – Mangia, Mutti), e ad ogni modo viaggiava bene fino a metà febbraio, quando ancora era in corsa per l’Europa, prima di avvitarsi in una spirale di risultati negativi (8 punti in 11 gare). Ci sarà da rifondare per il club di Zamparini, che tuttavia, nonostante non abbia praticamente più nulla da chiedere al campionato, resta avversario insidioso per la buona qualità dei propri interpreti.

 

Nell’era Mutti, i siciliani hanno spaziato, a seconda delle esigenze, dal 3-5-2 al 4-3-1-2. Proprio questa dovrebbe essere la soluzione adottata domani sera al San Paolo, in un match in cui mancheranno per acciacchi pedine importanti come Mantovani, Balzaretti, Della Rocca, e soprattutto Miccoli. Viviano guiderà una difesa composta da Munoz e Pisano in qualità di terzini, e Migliaccio e Silvestre al centro; reparto senz’altro valido sotto il profilo dinamico e atletico, ma decisamente perforabile, se è vero che quella rosanero è la terza retroguardia più battuta del campionato con 54 reti al passivo (peggio soltanto Genoa e Novara). A centrocampo, il terzetto dovrebbe essere composto da Bertolo, Barreto e Donati, per una mediana capace di creare problemi sul piano del palleggio e degli inserimenti (occhio soprattutto al fondamentale dei tiri da fuori) ma che in fase passiva concede molto se si è in grado di prenderla alle spalle con i movimenti tra le linee. Davanti, probabile lo schieramento di Ilicic a supporto di Budan ed Hernandez, per un connubio di classe, forza fisica e rapidità cui fare senz’altro attenzione; anche se non è da escludere che Mutti opti per il doppio trequartista affiancando Vazquez ad Ilicic e sacrificando uno dei due attaccanti.

 

E’ una gara da non prendere assolutamente sottogamba, contro un avversario che, anche se si presenta dimesso, ha le carte in regola per mettere in difficoltà chiunque. Il Napoli dovrà puntare tutto sulla propria cifra tecnica, che resta abbondantemente superiore, e sulle proprie motivazioni: mai come ora il terzo posto è a portata di mano e non bisogna sbagliare.

 

 

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