Il ritorno di Goran Pandev: Napoli vuole la sua riconferma

 

Evidentemente il genio e il talento possono trovare ispirazione anche dal nome: Bregovic, Ivanisevic, Pandev. Tutti Goran e tutti fuoriclasse: il primo della musica, il secondo del tennis, il terzo del calcio. E dunque di Napoli: il rombo del tuono scatenato dalle ugole del San Paolo, che martedì lo ha omaggiato e riverito, ha incoronato una volta per tutte quello splendido genio sregolato che con il sinistro fa un po’ quel che vuole. Un mago. Un artista del pallone che, in questa stagione, per una serie di contingenze non ha potuto esibirsi con la continuità che avrebbe meritato, ma che con il Palermo ha diretto l’orchestra del crescendo Champions con puntualità ed eleganza. Nel giorno del compleanno di suo fratello Sasko, attaccante come lui che, ieri, lo ha ispirato da lontano conquistando la Coppa di Macedonia con l’FK Renova. Un anticipo e un assist: ora tocca a Goran mettersi al passo.

LA RIVINCITA – Il 20 maggio è molto vicino? Vero, però prima di tutto ci sono Bologna e Siena: e allora, caccia alla continuità. A una conferma guadagnata a colpi di classe pura al San Paolo con il Palermo: gol di Cavani e Hamsik? Certo: ma il rigore l’ha procurato Pandev e l’assist per il raddoppio è ancora una sua pennellata. Che giocatore. E che gioia quell’ovazione dedicatagli dal San Paolo al cambio con Lavezzi: un abbraccio caloroso che lo ha fatto sentire, di nuovo, un giocatore importante. Un campione. Quel che è sempre stato. Con la differenza che, oggi, Pandev ha anche ritrovato definitivamente la condizione fisica smarrita in estate all’Inter e dunque il gusto di volare.

LA PROMESSA – A Bologna giocherà ancora, e non potrebbe essere altrimenti considerando lo stato di grazia in cui si trova in questo periodo. Cruciale, il culmine di una cavalcata che il Napoli vuole coronare con la seconda qualificazione consecutiva in Champions e poi con una grande prestazione nella finale di Coppa Italia. Beh, quando il gioco si fa duro è fondamentale affidarsi a gente come Goran il mago, che in bacheca ha trofei da Triplete e una collezione di tre Coppe Italia consecutive: due con l’Inter e una con la Lazio, conquistata battendo proprio la Samp di Mazzarri in finale. Dovrebbe promettergli che si farà perdonare. E poi raddoppiare la vittoria di suo fratello Sasko, 25 anni martedì, che ieri con l’FK Renova ha portato a casa Pandev l’equivalente trofeo macedone, battendo in finale il Rabotnichki per 3-1.

L’UOMO – Del resto, Goran è uno abituato a mantenere la parola: chi lo conosce lo dipinge come un gentiluomo autentico, un generoso come pochi, un umile e affabile. Beniamino di casa Napoli, marito e padre: la casa di via Petrarca e le passeggiate sul Lungomare con la moglie Nadica e i figli Filippo (nato a Milano) e Ana (nata a Napoli). E poi l’amicizia con Mourinho, il tifo al San Paolo di mamma e papà, che gestiscono i negozi d’abbigliamento della famiglia in Macedonia e appena possono scappano a Napoli, e le sue passioni: l’Nba, la musica di Bregovic, i film di Kusturica.

IL FUTURO – Questo è Pandev, questa è la sua vita semplice e intensa. E il futuro? Lui ha ancora due anni di contratto con l’Inter, dove a fine stagione rientrerà per fine prestito. E poi? Napoli reclama la sua riconferma, sedotta dall’estro e da una qualità fondamentale: Goran sa essere decisivo. Risolutivo. Incisivo nei momenti clou. Il futuro è un rebus, ma il presente è chiaro: il San Paolo lo ha incoronato idolo. E non ha neanche visto tutto.

 

Corriere dello Sport

 

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