Bagni: “Bisogna alzare il tetto ingaggi, i big non verranno a Napoli rinunciando anche ai premi Champions”

C’è poco da fare. Il calcio moderno brucia in fretta i propri idoli: «Ma anche senza clausola, come si fa a dire di no quando ti mettono sul piatto trenta milioni per un giocatore come Lavezzi? I club italiani possono davvero poco davanti a questi emiri». Salvatore Bagni, però, non è uno che scende dalla luna.

Bagni, ci sono sempre stati i club ricchi e quelli poveri. «Vero, anche ai miei tempi il Milan, l’Inter e la Juventus potevano comprare chi gli pareva a suon di contanti. E a un certo punto arrivò anche l’ingegner Ferlaino. E le altre, come adesso, devono affidarsi alle idee».

Che significa? «Le società come il Napoli non possono permettersi di sbagliare un colpo: se si prendono tre giocatori e uno di questi fa flop il progetto salta. Al Manchester City o al Real Madrid possono tranquillamente concedersi questi lussi, tanto neppure si contano gli acquisti che faranno».

Cosa deve fare De Laurentiis allora? «Azzeccare ogni mossa. E poiché non saranno tante deve essere pure fortunato. Lo scorso anno non lo è stato tantissimo».

Come metabolizzare la cessione di Lavezzi? «Prendendo un altro campione. Ma come lui ce ne sono davvero pochi».

Per esempio? «Cristian Rodriguez, giocava nel Porto, era in scadenza di contratto e l’Atletico Madrid lo ha soffiato a tutti. A volte bisogna essere più scaltri».

Critica le scelte del Napoli? «Assolutamente no. Scherziamo? Il presidente avrà sicuramente un piano per rinforzare la squadra. Come fa ogni anno».

Ci sarà qualcun altro in grado di non farlo rimpiangere? «Ne dico due: Jovetic e Giovinco. Per caratteristica talenti differenti, ma bravi ragazzi in grado con le loro giocate di infiammare un pubblico dal palato così fine e raffinato come quello del San Paolo».

Insigne si è candidato? «Sintomo di grande maturità e pure di spavalderia che non fa mai male. Ma segua il mio consiglio: per giocare nel Napoli c’è ancora tanto tempo. Meglio aspettare ancora anche perché per un napoletano non è mai facile indossare la maglia azzurra».

Però la squadra del primo scudetto era piena di napoletani? «Ma ognuno aveva il suo ruolo ben definito. Insigne raccoglie un eredità pesantissima, rischia di bruciarsi».

Mentre Giovinco? «Vivrebbe l’esperienza più distaccato. Anche se aspettarsi da lui le cose che ha fatto il Pocho negli ultimi anni sarebbe assurdo».

Insomma, cosa fare per puntare allo scudetto? «Alzare e non di poco il tetto d’ingaggio. I big non lasceranno mai il Chelsea o il Bayern per venire al Napoli. E per di più rinunciando pure ai premi Champions».

Tra i soldi di Lavezzi e gli introiti della stagione c’è da spendere almeno 60 milioni. «Non sono convinto che il presidente investa questa somma. Anche se me lo auguro: quello che conta sono le idee. Spero che alNapoli ne abbiano».

Sull’altare del fair-play finanziario cosa fare? «Quello che ho fatto io al Bologna lo scorso anno».

Stojanovic, Taider e Radakovic a parametro zero? «Quelle sono idee. Ma vedrete, anche Bigon e il Napoli ce le hanno».

Il Mattino

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