Tutti pazzi per Gargano: l’uruguagio oggetto di una corte serrata all’estero

 

La storia, più o meno, è sempre la stessa da qualche anno: finisce il campionato e d’improvviso l’azzurro comincia a sfocarsi intorno alla sagoma di Walter Gargano. Va, resta, è in dubbio. Ma poi perché, se anche i numeri raccontano che tutti gli allenatori del Napoli finiscono puntualmente per ritenerlo un intoccabile. Beh, funziona così, e comunque la tradizione pare più che mai consolidarsi in questi primi frangenti di mercato: nella sua lingua si scrive Inglaterra, da noi si legge Inghilterra. E dunque fascino: c’è un club di Premier di prima fascia che lo insegue a fari spenti, che lo osserva da tempo e che si dice pronto ad acquistarlo. Il Napoli, nel frattempo, attende. E, dal canto suo, cerca un centrocampista bravo come il Mota. Un top. In alternativa al Mota.

L’IPOTESI – E allora, le ultime novità di quello che, tra qualche settimana o magari tra qualche giorno, potrebbe diventare un capitolo importante, delicato quanto fondamentale del mercato azzurro: la cessione di Gargano. Il club di De Laurentiis non ha mica l’intenzione incalzante e tanto-meno la necessità di venderlo, tutt’altro, però le offerte, o comunque le notizie di concreti interessamenti, fioccano: Walter piace al Valencia, al Wolfsburg e al Liverpool, ma soprattutto a un’altra società inglese che, per una questione di vecchie suggestioni, potrebbe essere il Manchester City. Perché? Semplice: a Mancini è sempre piaciuto molto. Moltissimo.

UNICO ESEMPLARE – Nel frattempo, lui è in Uruguay insieme con la moglie, Michaela detta Miska (Hamsikova, sorella di Marek), e i due bimbi: Matias, il primogenito, e Thiago, nato ad aprile a Napoli. La graziosa signora slovacca lo ha raggiunto non più tardi di mercoledì, e probabilmente in questo momento avere la famiglia al completo al proprio fianco è un toccasana: in ballo ci sono il futuro e i canti delle sirene di mezza Europa. Piace tanto e a tanti, Gargano, e del resto, in giro, i centrocampisti con le sue caratteristiche si contano sulle dita di una mano: cento, duecento polmoni; grinta impareggiabile; immunità congenita alla fatica. Una furia.

IL RISCHIO – Il cileno del Siviglia cuore Boca, Gary Medel, potrebbe essere definito un suo alter ego, e dunque non sembra davvero un caso che il Napoli lo stia puntando: il rischio di perdere Gargano, questa volta, è un po’ più forte. Più di altre volte, di vecchie sedute del mercato, nel corso delle quali il nome di Gargano passava di bocca in bocca e poi si spegneva progressivamente per ragioni anche di cuore, avendo il mediano «sposato» Napoli. Ma la questione, comunque, è in piena evoluzione. E ciò significa che il club azzurro è pronto a registrare un’offerta; una o più offerte, perché diversi sono i club che hanno manifestato attrazione (calcistica) nei confronti dell’uruguaiano. Che, dal canto suo e tramite il suo manager, Alessandro Lucci, che ne ha acquisito la procura in luogo di Pablo Bentancur, è seduto comodo comodo, nel totale relax delle meritate vacanze, in attesa di capire cosa sarà: ancora Napoli, cui è legato da un contratto fino al 2015; Inghilterra o chissà dove.

CLUB 200 – La parentesi mercato, per ora, finisce così. Ma è comunque lo spunto utile, anzi il mezzo più adatto per compiere il viaggio tra i prestigiosi numeri del suo carnet: 198 le presenze collezionate complessivamente tra campionato (165), Coppa Italia (12), Champions (7) ed Europa League (14, 5 quando era Coppa Uefa) con la maglia azzurra sin dal 2007. Ovvero sin dalla prima stagione: titolare inamovibile con Reja, Donadoni e Mazzarri, il motorino perpetuto attraverso il quale frenare l’iniziativa altrui e ripartire di slancio con contropiede fulminante, che soltanto uno con le marce alte come l’uruguayano può garantire. Gargano forever, da cinque stagioni in qua, andando persino contro la diffidenza popolare, rimossa a colpi di generosità: e quell’uomo che ad un certo punto sembrava essere diventato il bersaglio preferito d’una parte del san Paolo, s’è ritrovato ad essere un beniamino, un intoccabile che ora è giunto persino ad un passo dal club dei 200 e sul podio dei tre giocatori più impiegati sin dal ritorno in serie A insieme con Hamsik e il capitano Cannavaro. Fondamentale, si direbbe. Ed ecco perché sono tante le squadre che lo cercano e lo vogliono. Lo vorrebbero.

 

Corriere dello Sport

 

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