Mazzarri: “Per migliorare questa squadra servono i top-player. Giovani sì, ma solo se sono pronti per questa piazza”

 

 

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Stessa spiaggia, altro mare. Walter Mazzarri inaugura la nuova stagione con una conferenza stampa all’insegna dei cambiamenti. “Ho detto alla squadra di far finta che quest’anno c’è un nuovo allenatore”. Questo il proposito del mister per la stagione che va ad iniziare. Nuovo modulo (il 3-5-1-1, Mazzarri l’ha detto chiaramente) e una pelle completamente nuova. Acquisti mirati ma senza snaturare l’assetto della squadra: “La società le mie idee le conosce, gli acquisti devono essere ponderati e studiati per non squilibrare la squadra. Il mio obiettivo è che la squadra sia ammirata e proponga un gioco veloce, divertente, come accaduto negli anni scorsi. Poi certo si può sempre migliorare”. Ma non sarà semplice crescere ancora: “E’ difficile migliorare questo gruppo, per questo ho parlato di top-player. Comunque ci siamo chiariti in anticipo nel pieno rispetto delle parti. Io ho chiesto calciatori già pronti e che si adattino al mio modo di giocare. Poi se non mi daranno quello che ho chiesto lavorerò con quello che ho. L’entusiasmo non mi manca di certo”. 

 

LARGO AGLI ESPERTI – Niente giovani, quindi. O meglio pochi ma buoni. Mazzarri preferisce calciatori già rodati ma non disdegna comunque l’innesto di ragazzi promettenti nell’intelaiatura della squadra: “Non alimentiamo contrasti che non esistono, ogni caso ha una storia a sé. Prendete Bianchi alla Reggina: era giovane ma segnò 18 gol, anche più di Amoruso che era più anziano ed aveva già esperienza internazionale. Valorizzare i giovani è importante, a patto che si dimostrino pronti per questa piazza. Voglio valutarli in ritiro, per ora sono delle incognite. Con Insigne ci ho parlato, deve stare tranquillo. Il talento ce l’ha e deve solo metterlo a frutto”. L’occasione sarà probabilmente l’Europa League: “Sì, in quel caso avremo modo di testare anche i più giovani”

 

CHI C’E’ GIA’ – Il ritiro sarà una chance per qualche conferma, per verificare la crescita di alcuni calciatori e per il riscatto di altri. Il pupillo di Mazzrri è senz’altro Zuniga, anche quest’anno osservato speciale: “Quest’anno Camilo è stato prezioso, mi dava un’alternativa importante sulle fasce. E’ cresciuto tantissimo da quando è venuto qui. Lo stesso vale per Fernandez che mi offre alternative sia al centro che sul centro-destra. Troveranno sicuramente il loro spazio”. Donadel e Britos invece sono attesi al riscatto: “Lo scorso anno non hanno potuto mettere in mostra le loro qualità. Marco si sta allenando bene, mi dicono che sta facendo degli ottimi progressi e recupererà presto. Il vero Britos lo vedremo quest’anno, sempre se – speriamo di no – non gli accadrà ancora qualche altro episodio sfortunato”. Ci si aspetta qualcosa in più da Inler: “L’abbiamo preso perché fosse il nostro Pirlo, non c’è bisogno di intervenire in mezzo a meno che non mi prendano uno del Barcellona”. 

 

CHI ARRIVA E CHI VA VIA – Mazzarri sul mercato si nasconde parecchio e non vuole regalare alcun titolo: “Non voglio cadere in certi tranelli, di chi non è ancora un nostro calciatore non parlo. Alla società ho detto cosa ci serve per migliorare, questo mi basta”. Nessuno spunto neanche sul mercato in uscita: “Dipende da chi arriverà, la società sa bene di cosa ho bisogno e di cosa non ho bisogno”. Sull’addio di Lavezzi: “Il Pocho ci ha aiutato tanto in questi anni, ma altrettanto è cresciuto lui. Il suo posto lo prenderà Pandev, si è integrato perfettamente nei meccanismi della squadra e quest’anno sarà titolarissimo con Hamsik e Cavani. E’ un calciatore affidabilissimo, dà ampie garanzie”.

 

SPAURACCHIO SCOMMESSE – Non si può non parlare della questione scommesse e della notizia di oggi, l’interrogatorio di Fabio Quagliarella dal quale è venuto fuori un disagio profondo del calciatore ai tempi del Napoli: “Non pensiamo al calcioscommesse, siamo sereni e abbiamo dato il nostro contributo per fare andare avanti le indagini. In merito alla questione Quagliarella, quando sono arrivato a Napoli ho notato la spaccatura interna di cui parlava. Poi però i problemi mi sembravano risolti, se Fabio la pensava diversamente è stato giusto che sia andato dove non aveva problemi, anche perché era l’unico a non essere inserito nei meccanismi. A noi per fortuna ci è andata bene con l’arrivo di Cavani”. 

 

 

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