Pandev, la nuova stella dell’attacco azzurro

 

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Le parole di Mazzarri non lasciano spazi a dubbi, un’investitura ufficiale per Pandev. Sull’ex interista punta a occhi chiusi, sarà chiamato innanzitutto lui a non far rimpiangere l’andata via del Pocho Lavezzi. L’attacco del nuovo Napoli ruoterà intorno al macedone, il tecnico sta studiando un nuovo modulo offensivo proprio per esaltare le sue caratteristiche, si spiega anche così la scelta del 3-5-1-1.

Pandev, infatti, gioca tra le linee, galleggia tra i centrocampisti e l’unica punta che qui a Dimaro è Vargas o Insigne e che poi sarà Cavani. Un ruolo nel quale riesce a dare il meglio di sé, spalle alla porta è bravo a tener palla per poi lanciare in profondità i centrocampisti che s’inseriscono, Hamsik e Dzemaili nell’idea di partenza del nuovo Napoli. E poi si fa affidamento sulla sua capacità realizzativa. Pandev quando ha la possibilità di puntare direttamente verso la porta avversaria diventa pericolosissimo. Ha caratteristiche diverse dal Pocho ma se è al top della condizione fisica può garantire assist, gol e prestazioni di spessore.

Un titolarissimo lo ha definito Mazzarri, alla pari di Cavani e Hamsik, due certezze, due top player del Napoli. La prima richiesta fatta alla società è stata la sua riconferma e su questo il tecnico è stato accontentato. Il Napoli non ha perso tempo e lo ha preso dall’Inter per 7.5 milioni, un colpo piazzato a inizio mercato, a giugno. Il primo gol in una partitina a Dimaro lo ha segnato proprio lui, il ritiro gli servirà per raggiungere una condizione che possa consentirgli di vivere con continuità la stagione.

L’anno scorso arrivò a Napoli in pessime condizioni, poi s’infortunò e l’impatto non fu dei migliori. Mazzarri, lo staff tecnico, il preparatore Pondrelli e i medici lo riportarono in forma a dicembre e da quel momento Pandevdiventò un altro calciatore. La doppietta alla Juventus, altre reti importanti, Mazzarri lo preferì a Lavezzi anche in partite importanti come la semifinale di andata di coppa Italia a Siena. L’ultimo sigillo proprio nella finale di coppa Italia a Roma contro la Juve, non segnò ma regalò un assist al bacio per la rete del 2-0 di Marek Hamsik, quella che chiuse definitivamente la partita. Pandev di coppe ne ha vinte già sia con l’Inter e sia con laLazio ma quellla con il Napoli ha avuto per lui un gusto speciale. Mazzarri voleva Pandev e Pandev voleva Mazzarri e il Napoli. Dopo l’ultima stagione difficile nell’Inter aveva voglia di riscatto e attendeva una chiamata importante per rimettersi in discussione. E con l’azzurro del Napoli ha ritrovato vigore ed entusiasmo. Pur di restare in azzurro ha anche deciso di dimezzarsi l’ingaggio, guadagna infatti quasi la metà rispetto all’anno scorso quando lo stipendio veniva diviso con l’Inter. De Laurentiis ha sottolineato il gesto quando annunciò l’acquisto definendolo un grande uomo oltre che un grande calciatore.

Pandev atto secondo. La storia si comincia a riscrivere qui in Trentino, lo schema da apprendere insieme ai compagni, i movimenti offensivi, poi le prime partite. Il test contro la rappresentativa Trentina e l’amichevole di lusso contro il Bayern Monaco, squadra che gli evoca dolcissimi ricordi. Una sua rete eliminò infatti i bavaresi della Champions, firmò il 3-2 in rimonta. E contro il Bayern entrò e diede il suo apporto anche nella finale di Champions League vinta con l’Inter di Mourinho. Lo ha ritrovato l’anno scorso da avversario in Champions con il Napoli.

In campo a studiare tattica con Mazzarri e poi sottoposto alla cura Pondrelli, le ripetute sui mille metri nel secondo giorno di lavoro e ieri le corse nei boschi nei percorsi a tempo. Va di corsa l’ex interista, se entra subito in condizione può fare la differenza già nella Supercoppa. Da lui si attendono giocate e gol per non avvertire la nostalgia di Lavezzi.

Il Mattino

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