Supercoppa a Pechino, il Napoli conferma la presenza

 

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La migliore notizia della giornata di ieri per Aurelio De Laurentiis è arrivata da Londra: l’Uruguay di Cavani rischia l’eliminazione dall’Olimpiade e così il Matador potrebbe giocare la Supercoppa a Pechino. Già, perché Napoli-Juventus l’11 agosto si disputerà in Cina. Tutto come da copione, con il presidente del Napoli che si è dovuto rassegnare all’idea, da lui stesso caldeggiata in un primo momento, di volare a Pechino. Del resto, sia la Lega calcio che le autorità locali avevano già messo in moto la macchina organizzativa e non è mai stata presa in considerazione l’ipotesi di spostare l’evento in Italia.

Cinguettio Ufficiale. Questa idea era balenata nella testa di De Laurentiis giovedì, in seguito a una serie di problemi organizzativi riscontrati dal presidente del Napoli, tra i quali l’annullamento della Dragon Cup, un triangolare che il club azzurro avrebbe voluto organizzare a Shanghai con un paio di squadre cinesi per promuovere il proprio marchio anche da quelle parti. Invece, ieri intorno alle 18.15 De Laurentiis ha chiarito che “in seguito alle rassicurazioni ricevute dalle autorità cinesi, il Napoli conferma la propria partecipazione alla Supercoppa a Pechino“. Una nota, quella apparsa sul profilo Twitter ufficiale della società, che lascia intendere come il presidente del Napoli abbia voluto chiarire direttamente con i cinesi le difficoltà riscontrate per questa lunga trasferta. In tal senso, il Napoli aveva inviato in loco nei giorni scorsi il team manager Santoro per un sopralluogo esplorativo. La partenza per Pechino era fissata il 3 agosto, ma adesso è slittata al 5.

Tifosi perplessi. La posizione di De Laurentiis sulla trasferta in Cina non ha convinto i tifosi, che in un primo momento avevano criticato il presidente per aver ‘sponsorizzato’ la scelta di Pechino e ieri al San Paolo hanno distribuito volantini molti chiari: “Presidente, per noi il Napoli non è un marchio da esportare, ma pura passione da non monetizzare“. L’improvviso dietrofront, insomma, è servito a poco.

 

Fonte: Gazzetta dello Sport

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