Cannavaro: “Affrontare la Juve è sempre speciale; sarebbe bello vincere ancora”

 

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Vorrebbe arricchire la sua storia di un altro capitolo importante, Paolo Cannavaro. Le ultime immagini di queste pagine sono ferme alla notte del 20 maggio scorso, quando braccia al cielo ha alzato la Coppa Italia, conquistata dopo aver battuto la Juve. Immagini emozionanti e forti, nello stesso tempo, che raccontano la gioia di un ragazzo che tirava calci ad un pallone proprio lì, a qualche centinaio di metri dallo stadio San Paolo, al rione La Loggetta, dove tutt’oggi vivono i genitori.

Sensazione unica. Paolo è il capitano del Napoli che domani sera contenderà alla Juve la Supercoppa Italiana, in una sfida dai significati diversi. La Juve è l’avversaria di sempre e come tale viene considerata il nemico da battere, da annientare, calcisticamente parlando. Non importa se si giocherà a Pechino, in uno stadio poco neutrale visto che da queste parti c’è una maggioranza di tifo bianconero. Ma il collettivo napoletano è pronto ad iniziare la nuova stagione, concentrato e convinto di poter regalare alla gente il primo trofeo del nuovo anno. “Quando si gioca una finale le motivazioni già di per sé sono forti, per un napoletano, poi, affrontare la Juve è sempre qualcosa di speciale, è la partita dell’anno, anche se la giochi più volte nel corso della stagione“, ha detto Paolo Cannavaro.

Voglia di vincere. Non  nasconde le proprie ambizioni, il capitano. “Noi vogliamo riportare questa coppa a Napoli dopo 22 anni. E non credo che la squadra abbia bisogno di sollecitazioni particolari.Una partita contro la Juve già di per sé è un evento. E, dunque, gli stimoli li trasmette a prescindere. Se a questo si unisce la possibilità di aggiungere un altro trofeo nella bacheca del club, a distanza di tre mesi dal primo, allora capirete il nostro livello di tensione”.

Amarcord. L’unica volta che il Napoli ha vinto la Supercoppa è stato nel settembre 1990. Quella notte, Maradona e compagni umiliarono la Juve, battendola 5-1. In panchina c’era Albertino Bigon, il papà di Riccardo, l’attuale d.s. Da allora, fino alla scorso maggio, c’è stata una serie di contrarietà e disavventure che hanno imposto un nuovo corso. “E mi pare che finora ci sia ben poco di cui lamentarsi. Sarebbe bello, certo, se rivincessimo nuovamente. Ma Napoli-Juve non è una partita normale, si affrontano due squadre che in modi e tempi diversi hanno fatto la storia del nostro calcio. E questa sfida sarà ancora più speciale perché la giocheremo all’estero, così lontani da casa. E proprio per questo sarà più bello vincere e regalare ai nostri tifosi il trofeo“.

 

Fonte: Gazzetta dello Sport

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