Il Napoli voleva un’altra lezione, ma Carrera lascia al suo superiore… Alessio!

 

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di Antonio Izzo

 

Strano il mio destino” starà pensando Massimo Carrera. L’avventura sulla panca della Juve sembra essere giunta già al capolinea. A nulla è valsa la grande simpatia dimostrata in sede d’intervista, quasi la brutta copia di un allenatore che ha fatto storia come Josè Mourinho. Quella di Massimo Carrera, allenatore per caso, anzi per momentanea assenza di titolari, è giunta al termine. Per lui si aprono le porte della tribuna dello ‘Juventus Stadium‘, con tanto di vista malinconica sul recinto della panchina della Juventus. L’avvicendamento probabilmente ci sarà già nella gara contro il Napoli. Angelo Alessio è pronto a riprendersi quello che è suo, di diritto, sancito dalla società Juventus. Per mercoledì è fissato il dibattimento davanti al Tnas per la riduzione della squalifica a due mesi. Ossia, contando dal 10 agosto, il tempo utile alla sfida del 20 ottobre contro il Napoli. Che peccato però! Se Alessio decidesse di tornare subito a sedere in panchina, invece di aspettare il reintegro di capitan Conte, toglierebbe tutto il gusto della rivincita. Già, perché mister Supercoppa è molto bravo nelle dichiarazioni e nella difesa dei suoi successi (e ieri negli spogliatoi del ‘Franchi’ è arrivata l’ulteriore conferma). Per dire che, senza cadere nei soliti banali discorsi, e per zittire ‘quei soliti napoletani piagnoni’, vorremmo vederlo all’opera senza il titolarissimo Paolo Silvio Mazzoleni e il suo fido assistente Stefani che, altra statistica, quando si trova su un rettangolo verde insieme agli altri due, fa incetta di espulsioni (chiedere agli interessati Pandev, Mazzarri e Cosmi).

Insomma Massimo Carrera ha la doppia sfiga di vivere all’ombra di Conte ed Alessio, quest’ultimo considerato indiscutibilmente dalla famiglia Agnelli, il secondo. Sarà lui a decidere se continuare a sedere nell’eterna Sky-box degli stadi italiani e farsi inquadrare ancora alla penombra del suo capo Antonio, oppure entrare subito in scena e togliere di mezzo il grande eroe di Pechino… Ma prima di congedarci da Massimo, urge una tiratina d’orecchie a quegli omini che nei salotti televisivi, in questi ultimi tre mesi, sono caduti nel kafkiano errore di affermare che Antonio Conte fosse l’allenatore della Juventus. E’ proprio vero allora, nel calcio non c’è minima riconoscenza!

 

 

 

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