Grava, il padre: “Gianello da sempre un parassita. Napoli colpito come New York: Cannavaro e Grava le torri gemelle”

 

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Lo scandalo scommesse è ancora vivo nelle menti dei tifosi azzurri. L’ambiente è ancora scosso dopo le sentenze comminate a Grava e Cannavaro. A tal proposito, ai microfoni di radio Crc è intervenuto Adriano Grava, il padre di Gianluca, che ha rilasciato dichiarazioni molto esplicite: “Con le dovute proporzioni, hanno colpito le torri gemelle del Napoli. Hanno voluto colpire napoli come new York all’epoca. Dopo la rottura di due crociati, è arrivata questa batosta, ma Gianluca supererà anche questo perchè è forte. Mi dispiace perchè Grava se la stava giocando sul campo, aveva sorpassato altri ragazzi in rosae aspettava il suo turno per giocare. Mio figlio si spezzerebbe in due per il Napoli. Non c’è nessuna prova, nessuna intercettazione, nessina documentazione che possa provare la colpevolezza di Gianluca e mio figlio non meritava di essere tirato in ballo in questa storia. Gianello lo conosco da otto anni ed è sempre stato un parassita, lo è ancora oggi”.

LA PROSSIMA UDIENZA“Sono di parte, ma dico che sono 50 anni che sono inserito nel mondo del calcio e il mio augurio è che questo sport possa essere gestito da gente che mangia calcio perchè certe considerazioni dovrebbero farle uomini di calcio. Chi ha deciso, ha visto solo il carteggio ed è la cosa più semplice per un giudice applicare la normativa senza verificare il caso concreto”.

M.D.A.

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