NAPOLI – Due gru tengono sospesi nell’aria gli operai che all’esterno del settore tribuna stanno completando il rifacimento degli intonaci già spicconati; una squadra di tecnici del Comune, invece, passa da un settore all’altro dell’impianto per le verifiche sulla staticità; altro personale ancora lavora in curva A per rifare la batteria di bagni nei due anelli; infine, il gruppo dei giardinieri impegnati sul terreno da gioco per la sistemazione del nuovo manto erboso. Allo stadio San Paolo è scattata la corsa contro il tempo. Tra una decina di giorni i lavori dovranno essere consegnati come da accordi sottoscritti al momento della ratifica degli appalti. Ma tutto sta procedendo secondo il programma previsto. Un solo intoppo o meglio due: 1) il via libera della Sovrintendenza al rifacimento della batteria di bagni in curva A (lavori prescritti dall’Uefa); 2) Il certificato di staticità dell’impianto, l’ultimo documento che mancava alla concessione dell’agibilità del San Paolo.
Per cautela, il calcio Napoli aveva chiesto al Comune ed alla Questura di Palermo, tramite il dirigente Alessandro Formisano, l’autorizzazione ad indicare la Favorita come campo alternativo. Spreco di energie e risorse per completare la documentazione. Ma quasi certamente non ce ne sarà bisogno. Il Napoli giocherà a Fuorigrotta le gare interne di Champions League; idem per quelle di campionato. Afferma l’assessore allo sport di Palazzo San Giacomo, la dottoressa Tomasielli: «Continuo a lanciare messaggi di ottimismo e di tranquillità. I lavori stanno procedendo nei tempi giusti, non vedo motivi di allarmismi. Il fatto di indicare Palermo come impianto alternativo era dovuto a motivi burocratici ma possiamo dire che le partite di Champions e quelle di campionato si giocheranno a Fuorigrotta» .
Sono ancora piuttosto preoccupati, i dirigenti del calcio Napoli. Spiega il capo delle operazioni del club, Alessandro Formisano: «Finchè non avremo la certezza del rilascio dell’agibilità continueremo a stare sul chi va là. Purtroppo con il Comune di Napoli riesce sempre difficile stabilire un rapporto professionale e lungimirante» .
PRIMO PROBLEMA – Intanto, entro il 9 luglio, quando arriveranno i delegati Uefa per l’ispezione finale ai lavori prescritti tempo fa, dovrà essere tutto a posto. Manca ancora qualcosa: i quattro bagni in curva A, il completamento degli intonaci, le cupoline sulla copertura della tribuna stampa, alcuni sediolini in vari settori. Le quattro ditte incaricate si dicono fiduciose nella consegna entro i tempi previsti. In realtà, non si tratta di lavori che richiedono chissà quanto tempo.
SECONDO PROBLEMA – Per la licenza d’uso d’esercizio dell’impianto, il famoso certificato di agibilità, mancano solo le relazioni sulle prove statiche dell’impianto. Quella dell’antincendio è stata prodotto. Entro la fine del mese arriverà anche il rinnovo della dichiarazione di agibilità.
TERZO PROBLEMA – E’ quello che in pratica è stato già risolto: il rifacimento ex novo del terreno da gioco con drenaggio ultramoderno e posa in opera del manto erboso con materiale resistente ad alte temperatura. Questo impegno è stato assunto in toto dal calcio Napoli che ha incaricato la stessa ditta che gestisce i campi di Castelvolturno (Marrone), così come il Napoli si era impegnato ad anticipare la somma dei lavori prescritti dall’Uefa. Insomma al Comune spetta soltanto fare presto con il certificati di agibilità ed a quanto sembra gli ingegneri incaricati da Palazzo San Giacomo stanno per ultimare le loro verifiche. Questione di giorni e sarà tutto sistemato.
Corriere dello Sport