BABY FENOMENI – Sakai, l’ultimo samurai alla conquista dell’Europa

 

di Gennaro Arpaia

 

La storia di Gotoku Sakai parte negli Stati Uniti, e precisamente a New York, dove nasce nel 1991 da padre giapponese e madre tedesca.
La sua avventura calcistica parte però in Giappone, paese nel quale farà ritorno con tutta la famiglia a due anni dalla nascita e nel quale incontra letteralmente l’esplosione del movimento calcistico che poi troverà il punto più alto nel 2002, quando per la prima volta un paese asiatico ospiterà una edizione dei Mondiali di calcio.

Dopo una breve carriera scolastica, Sakai parte dalle giovanili dell’Albirex Niigata, formazione di massima serie giapponese, dove rimarrà  per sei anni tra giovanili e squadra maggiore, collezionando anche 74 presenze ed un gol nella sua avventura giapponese.
Nel 2012 la svolta: gli occhi su di lui li mette lo Stoccarda, in piena linea con il resto della Bundesliga, unico campionato europeo a volgere lo sguardo ai giocatori del lontano Oriente, che lo preleva in prestito almeno per testarlo.
Coi tedeschi le prestazioni del giapponese migliorano a vista d’occhio e diventa un titolare in Bundesliga: 42 presenze stagionali, tra massima serie, Europa League e coppa nazionale, e anche un gol, proprio in Europa.

Laterale destro dalla corsa infinita, la qualità migliore però è la sua grandissima abilità di usare in egual modo sia il piede destro che quello mancino, scodellando al centro palloni che vanno solo spinti dentro; i suoi giovanissimi 22 anni lo rendono uno dei prospetti migliori e non è detto che si fermi in Germania ancora per molto tempo.
Nel suo destino c’è anche un po’ d’Italia, anzi un italiano, quell’Alberto Zaccheroni Ct della nazionale nipponica con il quale ha fatto il suo esordio in nazionale maggiore e che l’ha anche convocato all’ultima Confederations Cup, pur senza però mai schierarlo in campo.
Ma se la scelta l’ha fatta il buon vecchio Zacc, state certi che vale la pena spenderci due parole…e due minuti per guardare le sue giocate!

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