CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Momo Sissoko, il muro del Mali “inventato” da Benitez

 

di Pasquale La Ragione (Twitter: @pasqlaragione)

 

Il mercato si è concluso una settimana fa, ma non per gli svincolati. Nonostante la chiusura dei giochi all’Ata Executive Hotel, è ancora possibile tesserare giocatori senza contratto. E’ il caso di Mohamed Sissoko, il centrocampista ex Liverpool e Juventus che qualche giorno fa ha rescisso il suo contratto con il PSG. Ha trascorso gli ultimi sei mesi in Serie A con la maglia della Fiorentina, ma senza troppe fortune. Il maliano, però, è un giocatore di altissimo livello che potrebbe rivelarsi un affare clamoroso. Esperienza internazionale e voglia di tornare ad essere protagonista, proprio quello che serve al Napoli di Benitez. A proposito: in azzurro ritroverebbe il tecnico spagnolo, suo vecchio allenatore (nonchè suo mentore) che lo ha cresciuto e sostenuto ai tempi di Valencia e Liverpool.

 

CARATTERISTICHE – Sissoko è un centrocampista dalle lunghe leve che gli permettono di sradicare palloni su palloni in mezzo al campo. Non molla un centimetro, difficile da superare in dribbling.  Un mediano vecchia maniera, che corre e lotta alla ricerca di quella sfera da servire al numero dieci di turno. Ma il maliano ha un buona tecnica e visione di gioco che fanno di lui un giocatore completo e disponibile all’impostazione. Come tutti, ha bisogno delle giuste motivazioni per tornare a giocare come una volta. Ha tutte le carte in regola per farlo. E ha solo 28 anni…

 

BIOGRAFIA – Momo Sissoko nasce a Mont-Saint-Aignan il 22 gennaio 1985. E’ francese, ma viste le origini maliane di sua madre, decide di giocare per la nazionale africana. Inizia la sua carriera da attaccante fra le file dell’Auxerre: nelle giovanili mette a segno cinquanta goal in due stagioni, ma non debutta mai in prima squadra. Arriva al Valencia, voluto fortemente da Benitez: il tecnico spagnolo capisce subito le sue qualità e ne fa di lui un grande centrocampista. Con la maglia del club spagnolo vince una Coppa UEFA, una Supercoppa europea e una Liga spagnola. Anni memorabili, anche se non trascorsi da protagonista. Nel 2006 passa al Liverpool, e ritrova ancora una volta Benitez, l’allenatore che ha creduto in lui. In poco tempo entra nei cuori dei tifosi dei reds che, ad Anfield, espongono bandiere del Mali. Vince una Supercoppa europea, un FA Cup e una Community Shield. Due anni più tardi, però, decide di lasciare Liverpool per giocare con maggior continuità: approda così alla Juventus di Ranieri. Segna il suo primo goal “italiano” contro la Fiorentina, in rovesciata. Le stagioni in maglia bianconera non sono esaltanti, viste anche le difficoltà del club del dopo calciopoli. Qualche anni più tardi torna in Francia, al PSG degli sceicchi. Ma la sua ultima squadra è la Fiorentina, in Serie A, dove ha giocato gli ultimi sei mesi della stagione 2012/13.

 

Perchè si: Un giocatore con una grande esperienza internazionale e con la voglia di tornare a giocare ad alti livelli. Colmo di motivazioni e con l’età dalla sua parte. A Napoli ritroverebbe il suo mentore Benitez, che lo ha inventato centrocampista e cresciuto negli anni di Valencia e Liverpool. E poi, non costa nulla.

Perchè no: Vista l’ultima esperienza con la Fiorentina, potrebbe trovare qualche difficoltà di ambientamento, dopo gli anni in Francia in un calcio totalmente diverso da quello italiano. Da valutare anche le condizioni fisiche visti i mesi di inattività.

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