CHI È JORGINHO – Qualità e freschezza per uno dei migliori giovani in circolazione. E interessa anche a Prandelli

 

di Gennaro Arpaia (Twitter: J3nius9)

 

Arriva finalmente l’ufficialità per Jorginho (clicca qui per la news), in dirittura d’arrivo all’ombra di Benitez, per regalare a Benitez un sostegno numerico e quantitativo a centrocampo.
Per lui Bigon ha strappato al Verona una comproprietà che sarà poi ridiscussa in estate.

 

BIOGRAFIA – Nato a Imbituba, in Brasile, nel 1991, Jorge Luiz Frello, meglio conosciuto come Jorginho, conosce il calcio professionistico molto presto: a 16 anni, infatti, è già arruolato tra le fila del Verona, con gli scaligeri ben consci che, se fatto crescere con cure ed attenzioni, il talento del ragazzo potrà solo sbocciare meravigliosamente.
Prima le giovanili, poi il trasferimento in Lega Pro, tra le fila della Sambonifacese, dove in un anno riesce a diventare pilastro della squadra, dentro e fuori dal campo, nonostante la giovane età.
Le prestazioni convincono il Verona, e mister Mandorlini, a riportarlo a casa per scommettere forte su di lui: è un Verona voglioso di ritornare ai grandi palcoscenici che ha già calcato negli anni scorsi, e Jorginho si sposa come meglio non poteva in questo progetto.
Pian piano, dopo un inizio di ambientamento, prende in mano le redini della squadra al suo primo anno di B, collezionando 32 presenze e due reti in campionato. Ma è nella scorsa stagione, quella che sancirà il ritorno del Verona in massima serie, che esplode tutto il suo valore: Jorginho è uno dei pilastri di una squadra che scalerà le vette della classifica guadagnando a suon di record la promozione, con 41 partite totali e anche qui due reti.
Al primo anno di A, la filosofia di tecnico e società non cambia: Jorginho resta imprescindibile e si fa conoscere anche al grande pubblico. Giocate eccellenti, all’interno di un progetto solido e che stupisce tutti come il Verona, a cui aggiunge anche una importante quantità di gol.
Gli occhi dell’Europa su di lui, ma stavolta il Napoli ha anticipato tutti. Adesso anche Prandelli dovrà sbrigarsi: il ragazzo è per metà italiano, chissà che non possa tornare utile anche ad un altro tipo di azzurro.

 

CARATTERISTICHE – Qualità, tanta, nel piede destro che, nonostante la naturalizzazione a italiano, denuncia tutto il suo essere brasiliano, ma anche col sinistro ci sa fare. Quello che stupisce, per un classe ’91, è la capacità di far fronte ad ogni situazione, anche contro le squadre più blasonate, sempre aiutato dal talento. Quando le cose si fanno difficili, però, non disdegna la corsa e il recupero: non a casa è uno dei migliori recupera-palloni del campionato italiano.

 

DOVE GIOCHERA’ – Eccolo l’unico dubbio. Amletico, quasi. Dove giocherà nel 4-2-3-1 beniteziano un giocatore che ha espresso il massimo nel centrocampo a tre di un 4-3-3? Non sembra però essere un ostacolo insormontabile: la giovane età e la qualità devono aver convinto Benitez che anche in quella coppia di mediana l’italo-brasiliano può far bene. E fin qui Benitez ci ha sempre visto giusto.

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