GLI AVVERSARI – La barricata amaranto: ecco il Livorno di Di Carlo

 

di Pasquale La Ragione (Twitter: @pasqlaragione)

 

Con gli ottavi di Europa League in tasca, il Napoli torna a concentrarsi sul campionato. La sfida contro il Livorno si avvicina: gli uomini di Di Carlo lottano per una complicata salvezza.

 

SOCIETA’ – Il Livorno ha la sua buona reputazione in Serie A. Il presidente Aldo Spinelli, in carica dal 1999, ha visto la sua squadra impegnata in un continuo saliscendi fra A e B. Nella passata stagione, grazie alla vittoria nei play-off contro l’Empoli, gli amaranto sono tornati nella massima serie dopo tre anni di purgatorio. L’allenatore della promozione, Davide Nicola, è stato esonerato un mese fa: due anni di grandi soddisfazioni per il tecnico, che ha lasciato la panchina nelle mani esperte di Di Carlo. Eppure, l’inizio di campionato è stato tutt’altro che deludente per il Livorno: le prime giornate facevano presagire un Livorno come probabile sorpresa. Ma non è stato così.

 

CURIOSITA’ – Il Livorno chiuse il campionato 2005-2006 al nono posto, ma ottenne la qualificazione in Coppa UEFA grazie a calciopoli: i toscani scalarono diverse posizioni fino ad arrivare al sesto posto che gli garantiva l’accesso storico alla seconda competizione europea.

 

ROSA – Pochi elementi di qualità, quasi nessuno capace di cambiare le sorti di una partita. Il solo Paulinho non può fare miracoli. La difesa pecca di concentrazione: il punto di riferimento del reparto arretrato è anche una delle sorprese del campionato: Emerson. Il brasiliano è un ottimo giocatore con un sinistro straordinario per potenza e precisione. Basti vedere i due gol segnati, uno meglio dell’altro. Nelle ultime settimane è stato dirottato nel suo vecchio ruolo, ovvero quello di mediano, così da poter sfruttare gli altri difensori in rosa e barricare l’area di rigore. Con scarso successo. Negativo anche Innocent Emeghara, che aveva impressionato al Siena. E come se non bastasse, il capitano Luci ha subito un infortunio gravissimo: stagione finita.

 

L’UOMO CHIAVE – Il più pericoloso del Livorno è senza dubbio Paulinho. Come detto in precedenza, però, ha bisogno di essere supportato. Un attaccante completo, arrivato (con un po’ di ritardo) in Serie A dopo anni di tanta gavetta. L’attaccante brasiliano, solo tre primavere fa, giocava in serie C1 con la maglia del Sorrento, sempre in prestito dagli amaranto. Con il club campano ha fatto cose eccezionali e ha convinto il Livorno a riportarlo alla base. Mai scelta fu più giusta. Nella sua seconda stagione, quella della promozione, ha messo a segno la bellezza di venti reti più tre nei play-off. Insomma, i numeri li ha tutti. E li sta confermando anche quest’anno con le sue dieci realizzazioni. Un palcoscenico migliore lo merita.

 

GLI ULTIMI RISULTATI – Tre punti nelle ultime tre giornate. L’exploit contro il Cagliari al Sant’Elia ha regalato la vittoria agli amaranto. Ma è rimasto lì: zero punti fra Genoa e Verona. Pesante la sconfitta contro quest’ultima: 3-2 fra le mura amiche.

 

COME GIOCADi Carlo deve portare a casa la salvezza. Anche quest’anno lo scontro sembra essere quello più entusiasmante del campionato. Tante squadre raccolte in pochi punti. Per farlo si punta tutto sulla difesa: 5-3-2. In porta il giovane Bardi. La difesa a cinque con Mbaye, Coda, Emerson, Ceccherini e Mesbah. A centrocampo Benassi, Duncan e Greco. In attacco il tandem Paulinho-Emeghara.

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