PAPALEPAPALE – La top 11 delle “rivelazioni” del Mondiale: ben svegliati!

Top 11 PapalePapale

 

 

Buongiorno a voi, amici che col Mondiale diventate straordinari scopritori di talenti. Dopo questa prima tornata di fase a gironi il mondo si è addirittura accorto che esiste un terzino come Matteo Darmian, o che un certo Ochoa si è appena svincolato e potrebbe (potrebbe) essere un buon affare per chi ha bisogno di un portiere, tipo il Napoli ad esempio. Oddio, la kermesse internazionale mainstream serve proprio a questo, a far sì che il grande pubblico si accorga di calciatori che magari nel corso della stagione non sono propriamente nelle più grandi vetrine del pianeta, o in certi casi anche sì. Ma il Mundial è il Mundial. Ciò che stupisce davvero è vedere giornalisti ma soprattutto operatori di mercato che strabuzzano gli occhi per calciatori che dovrebbero già conoscere fin troppo bene. Ma è la storia di ogni quattro anni, il motivo per il quale tante squadre di club aspettano con ansia questo torneo. Per vendere, of course, perché se in queste settimane ti metti a comprare… beh, sì, questo pezzo è dedicato proprio a te. Perfino il calciomercato Napoli attende fiducioso: va a finire che in queste settimane riesce a piazzare pure Armero, hai visto mai?

Comunque sia, visto che di cazzeggio stiamo parlando, eccovi una possibile formazione di talenti (o presunti tali) che in una sola partita si sono trasformati da illustri sconosciuti a craques inverosimili. Eroi per un giorno, campioni per qualche mese. Poi chissà?

 

Guillermo Ochoa (Messico) – Ma chi è questo gatto che ieri sera ha parato tutto a Neymar e i suoi? Incredibile… è anche svincolato! Un giovane talento da prendere subito, se non fosse che non è neanche così tanto giovane. Memo Ochoa ha 29 anni e negli ultimi tre è stato a marcire nell’Ajaccio, sebbene si parlasse di lui da ben prima, quando nessuno voleva comprarlo dall’Amèrica. Prenderlo sarebbe sicuramente un affare, probabilmente prenderlo prima dell’exploit con il Brasile poteva significare pagargli la metà dello stipendio. Tanto era svincolato comunque…

 

Matteo Darmian (Italia) – Che forte questo Darmian, ma dov’è stato finora? Ve lo dico io: negli ultimi due anni è stato nel Torino ad arare indifferentemente fascia sinistra e destra, e prima ancora si disimpegnava bene anche da centrale nella difesa a tre. Ha fatto il gregario di D’Ambrosio prima che il napoletano decidesse di farsi annichilire da Mazzarri, lasciando tutta la scena a questo 25enne che è sì maturato molto tardi, ma da quando l’ha fatto ce l’avevate proprio davanti agli occhi. Lo vuole la Roma, lo cerca la Juve, perfino il Milan che lo regalò al Palermo qualche anno fa. Buongiorno!

 

Kostas Manolas (Grecia) – I greci ne hanno presi tre dalla Colombia, eppure sui taccuini di tanti osservatori è improvvisamente sbucato il nome di Kostantinos Manolas, 23 anni, autore di una prestazione non certo in linea con quella dei suoi compagni. Strano, Manolas in Grecia è sulla cresta dell’onda già da diversi anni, è un pilastro dell’Olympiakos e un paio di anni fa ha fatto anche l’Europa League con l’AEK. Ora pare che lo cerchino alcune big europee, fra cui anche Napoli e Roma. Perché spendere più di dieci milioni quando solo qualche settimana fa potevate pagarlo la metà?

 

Marcos Rojo (Argentina) – Ok, avete ragione, nell’Argentina gioca da terzino sinistro. Ma fidatevi, il buon Faustino Marcos può giocare bene anche da centrale, visto che nasce proprio come interprete di quel ruolo lì. Niente di trascendentalissimo contro la Bosnia, per carità, ma è bastato un disimpegno in rabona per far drizzare le orecchie ai ‘bombaroli’: addirittura su di lui adesso ci sarebbe il Barcellona, che a quanto pare  – sempre secondo loro – avrebbe una certa dimestichezza con questi acquisti “da Mondiale”. E per un colpo di tacco allo Sporting Lisbona già si leccano i baffi…

 

Daley Blind (Olanda) – Exploit dell’Olanda, oltre ai soliti noti sugli scudi ci finisce anche il 24enne Daley, figlio del celeberrimo Danny, storico baluardo dell’Ajax anni ’90. E nei lancieri gioca anche questo versatile jolly, che parte da terzino sinistro ma in difesa può fare praticamente qualunque cosa. Blind in olandese (così come in inglese) vuol dire “cieco”. Ebbene, bisognava vederci proprio male per non sapere dell’esistenza di questo ragazzo. Ora si apre l’asta: in pole le inglesi e il Borussia, prezzo base almeno 3-4 milioni in più di prima. Ma un paio di occhiali no?

 

Marouane Fellaini (Belgio) – In questo caso parliamo di ben altra situazione, nel senso che parliamo di uno fin troppo noto al calcio internazionale, al punto che lo scorso anno il Manchester United sborsò ben 33 milioni per assicurarselo. E’ bastata mezza partita con un gol per riabilitarlo, così come era bastata mezza stagione sbagliata per affibbiargli l’etichetta di brocco. Ora radiomercato è tornata a parlarne, in realtà con un bel sacrificio potrebbe essere il mediano che serve al Napoli. Ma non certo da ora, anzi da ben prima che il mondo passasse da “bidone” a campione nello spazio di un gol. Che ne dite, vi va un Prozac?

 

Georginio Wynaldum (Olanda) – Altro prospetto niente male, entrato in campo a risultato già acquisito ma autore di giocate sopraffine, che hanno acceso più di una lampadina. Classe 1990, centrocampista centrale ma all’occorrenza anche ala o trequartista, Wynaldum sta facendo da anni la fortuna del PSV Eindhoven senza che a nessuno venga in mente di prenderlo. E forse questo è il momento giusto per prenderlo ad una ventina di milioni, perché sembrava brutto spenderne meno…

 

Enner Valencia (Ecuador) – Qui già siamo più giustificati. Classe ’89, quindi non proprio di primissimo pelo, Valencia è stato fino allo scorso anno nell’Emelec, uno dei top team ecuadoregni, per poi passare al Pachuca in Messico. Autore del gol che ha spaventato la Svizzera, anche su di lui si sono drizzate le antenne. Attaccante “light” o trequartista polivalente, probabilmente lo vedremo presto in Europa, ma in genere se a quest’età non sono ancora arrivati dalle nostre parti vuol dire che il calciatore non è proprio il massimo della vita. Salvo debite eccezioni e/o sviste clamorose, e questo articolo dimostra che in giro ce ne sono parecchie…

 

Joel Campbell (Costa Rica) – Ed ecco invece uno di quelli che potrebbero trovare nel Campionato del Mondo la rampa di lancio di una carriera finora piuttosto lenta. Talentino che l’Arsenal ha scoperto quando aveva 18 anni, si è poi un po’ perso nelle sue paturnie e Wenger lo ha spedito in giro per l’Europa per farsi le ossa, con risultati non sempre incoraggianti. Ora a 22 anni da compiere (nei prossimi giorni) Campbell sembra essere maturato, in Grecia con l’Olympiacos. Otto reti, qualche apparizione in Champions e delle buone prestazioni, coronate dal gol all’Uruguay di qualche giorno fa, incredibile ma vero. In realtà il fresco Joel è una colonna della sua Nazionale da quando aveva 19 anni, non certo da oggi. Contento l’Arsenal, che ora può decidere se provare a credere in un talento che sembrava ormai sfiorito, o monetizzare, sicuramente molto più di prima.

 

Oribe Peralta (Messico) – A proposito di diesel, questo signore qui può dare lezioni a parecchi. Attaccante ma volendo anche esterno offensivo, al primo Mondiale e lanciato un po’ a sorpresa dal ct al posto di Hernandez, Peralta ha segnato il gol che ha demolito il Camerun. L’unico buono, o meglio l’unico che era impossibile annullare. Riconferma anche col Brasile ed un’altra buona prestazione. Naturale interessarsi alla storia di uno dei tanti profeti (solo) in patria, famosissimo in Messico e semisconosciuto dalle nostre parti. Un diesel, dicevamo, anzi un super diesel: è esploso a 27 anni e negli ultimi anni si sta togliendo soddisfazioni incredibili, fra cui la doppietta che ha regalato l’oro olimpico (da fuoriquota) al Messico a Londra 2012. Ah, con 10 milioni di dollari è anche il calciatore più pagato della storia del calcio tricolor, dal Santos Laguna all’America, giusto un mese fa. Quindi in questo caso non è proprio il caso di parlare di mercato, a meno di inverosimili follie dei ricchi scemi. Ma in questo caso dovrebbero essere scemi parecchio, visto che pagherebbero davvero tanto per un trentenne.

 

Teòfilo Gutièrrez (Colombia) – Ah, ma chi è questo prospettino colombiano che ha spaccato la Grecia? Il “prospettino” gioca in Argentina e di anni ne ha 29. In realtà ha già avuto qualche chance in Europa, in Turchia al Trabzonspor, ma l’ha sfruttata malissimo. In centro e Sudamerica invece Gutièrrez fa sfracelli: soprattutto in Argentina è un goleador sopraffino, che dall’estate 2013 ad oggi ha segnato ben 23 reti con la maglia del River Plate, ma forse le sue cartucce nel nostro calcio se l’è già sparate. Meglio così, anche perché appena Pekerman sfodererà l’artiglieria pesante (Bacca e Martinez, ad esempio), del buon Teofilo non si ricorderà più nessuno.

 

Che carrellata, eh? Come avete visto in molti casi stiamo scoprendo l’acqua calda. Un bacione, amici che “need a little time to wake up”. Ben svegliati e buon Mondiale a tutti!

 

LA CANZONE – Oasis – Morning Glory

 

 

Di AntonioPapa (Twitter @antoniopapapapa – DaiCalcio @papalepapale)

 

Impostazioni privacy