LE PAGELLE di Napoli-Kalloni: Insigne-Callejòn trascinano gli azzurri. Ok Zapata, Michu delude

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Rafael s.v.: Praticamente inoperoso; quest’anno dovrà dimostrare di poter valere i guantoni titolari di una squadra che si presenta ai nastri di partenza come una delle favorite assolute per il titolo di Campione d’Italia. (dal 70′ Colombo 6,5): Incolpevole sull’inzuccata di Adejo, si esibisce in un riflesso niente male sulla splendida conclusione di Bouros che avrebbe fatto incavolare di brutto il già attapirato Benítez di queste ore.

 

Maggio 5,5: Sembra onestamente un calciatore in parabola discendente. Smentite clamorose sempre ben accette. (dal 46′ Mesto 6): Qualche buona sgroppata sulla fascia; nel complesso una prova estiva senza infamia e senza lode.

 

Koulibaly 6: Se fosse stata una partita “seria”, la sufficienza piena non gliel’avrebbe tolta nessuno: fisico imponente, buona sicurezza, ma la strada verso la consacrazione è ancora molto più che lunghissima. (dal 70′ Luperto 5): Tre palloni toccati, venti errori; per fortuna a diciott’anni manco ancora compiuti avrà tutto il tempo per rifarsi con gli interessi.

 

Albiol 6,5: La solita roccia in mezzo alla difesa. Il test non è dei più probanti, s’intende, ma lui risponde presente anche stavolta.

 

Britos 6: Come per Albiol, lo attendiamo al varco con avversari un attimino meno morbidi. (dal 46′ Ghoulam) Ha un talento atletico indiscutibile, eppure troppo spesso si lascia prendere dalla foga di giocate inconcludenti e deleterie.

 

Radošević 5,5: Parliamoci chiaro, a vent’anni se sei un fenomeno lo hai già pure abbondantemente dimostrato. Buon giocatore, nulla di trascendentale. (dal 61′ Inler 6): Una giornata di calma piatta nella giungla, per il leoncino “sfizzevo”. O quest’anno, o mai più.

 

Jorginho 6,5: Si muove, pensa, agisce da fenomeno assoluto . La stagione che verrà ci dirà con esattezza se parliamo di un fuoriclasse, di un grande giocatore, o dell’ennesima promessa inadempiuta. (dal 46′ Gargano 5,5): Il solito Gargano: mazzate, tanta corsa e i piedi a forma di torre di Pisa.

 

Callejón 8: Hogg si vede arrivare kalloni da tutte le parti; per la stragrande maggioranza partono dai suoi piedi fatati e vanno a finire sempre nello stesso posto: in fondo al sacco. Un fenomeno con la “f”, la “e”, la “n” e pure tutte le altre lettere maiuscole. (dal 46′ Hamšík 6): Inutile stare a ripetere quanto sia importante ritrovare il miglior Hamšík, se si vuol davvero puntare a qualcosa d’importante.

 

Michu 5: Dagli highlights su YouTube avremmo detto il nuovo Ibrahimović; da questo pomeriggio di Dimaro al massimo gli possiamo concedere un Rastelli appena uscito da un infortunio al metatarso. Da rivedere. (dal 61′ Pandev 6): Il suo futuro all’ombra del Vesuvio è ancora incerto. Peccato, perché un uomo della sua esperienza e del suo talento avrebbe senz’altro dato una grossa mano alla baracca azzurra.

 

Insigne 7: Abbiamo ormai acclarato che la sua versione più efficace è quella che lo vede protagonista nei panni del rifinitore. Se gioca con questa generosità, dedizione alla causa e controllo tecnico, ha tutte le carte in regola per esplodere e far esplodere così la pur agguerrita concorrenza là davanti. (dal 46′ Dumitru 6): A ventitré anni s’è visto di peggio. Ma anche di meglio. Molto di meglio.

 

Zapata 6,5: Un ottimo primo tempo condito dalla quasi-rete del 2 a 0 che indirizza la gara sui binari della logica. Ritrovato. (dal 46′ Vargas 5): Ma chi lo sa? Sarà l’aria, sarà che la pizza gli rimane sullo stomaco, sarà forse che ripudia la tarantella; fatto che sta che dopo un’ottima stagione al Valencia e un discreto Mondiale, il cileno tascabile ha ricominciato la sua avventura partenopea con lo stesso piede di quando l’aveva incominciata: quello sbagliato.

 

 

A cura di Domenico Ascione (Twitter: @vesuvilandia)

 

 

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