PRELIMINARE CHAMPIONS – Napoli-Athletic Bilbao: alla scoperta dei baschi, così uguali e così diversi

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L’urna di Nyon, quella che può essere la peggior nemica o la migliore amica delle squadre europee, ha parlato.
A battezzare ufficialmente la stagione del Napoli di Benitez 2.0 in una partita ufficiale e importante come quella di andata e ritorno di un preliminare di Champions League, sarà l’Athletic Bilbao.
L’andata si giocherà il 19/20 agosto prossimo al San Paolo, poi il ritorno una settimana dopo al San Mamés.
Analizziamo allora la squadra basca, prossima avversaria degli azzurri sulla strada decisiva verso i gironi di Champions League, primo bivio fondamentale della stagione napoletana.

 

LA STORIA – Fondato sul finire del XIX secolo, e con chiare origini inglesi, l’Athletic Club Bilbao è una delle squadre più gloriose della Primera Division.
Tra le poche squadre mai retrocesse dalla prima divisione spagnola, insieme a Real e Barcellona, il palamarès recita: 8 campionati, 23 coppe nazionali e 1 supercoppa nazionale tra i trofei.
Conosciuti in tutto il mondo per la loro missione di salvaguardia del patrimonio ‘basco’ anche a livello calcistico, Bilbao manca dalla Champions dalla stagione 1998.
L’Europa, però, dopo un gran periodo di transizione, l’hanno conosciuta bene negli ultimi anni, sfiorando la vittoria dell’Europa League nel 2012.
Il capitolo Bielsa, che aveva riportato ai biancorossi i fasti degli anni ’80, si è ormai concluso da un po’, ma Valverde ha dato nuova linfa a tutto il giovane gruppo.
Insomma, non l’avversario migliore da pescare. Ma in fondo in Champions League di avversari migliori non ce ne sono tanti.

 

IL GIOCO – Il primo passo di Valverde per la rinascita della squadra è stato assecondare l’indole del gruppo tecnico che ha a disposizione.
I suoi ragazzi si schierano con un deciso 4-3-3, di chiara ispirazione spagnola, ma che, al contrario delle squadre connazionali, in fase difensiva si modifica, donando solidità al centrocampo e punendo forte in contropiede, sfruttando tutta la potenza delle corsie laterali.
Ed ecco che al 4-3-3 si affianca un più deciso e ostico 4-5-1. A Benitez il compito di trovare i rimedi adatti.

 

LA STELLA – 22 anni ancora da compiere, al Bilbao da quando ne aveva 13.
Stiamo parlando di Iker Muniain, la stella, il fiore all’occhiello della società biancorossa. Nel 2008, a soli 16 anni, è diventato il più giovane giocatore a indossare la maglia dell’Athletic in una partita ufficiale, e oggi ne è il punto di riferimento.
È un’ala, ma svaria su tutto il fronte d’attacco; assiste magistralmente i compagni, tuttavia non ha ancora un grande feeling con le realizzazioni, pur venendo dalla sua stagione più prolifica (9 reti in 38 partite).
Dalle parti del San Mamés lo chiamano ‘El Messi Vasco’, letteralmente ‘Il Messi basco’. Un azzardo, forse, ma se gli date un’occhiata mentre lascia sul posto due o tre avversari contemporaneamente, capirete il paragone.

 

PERICOLI – Le ripartenze, la solidità in mezzo al campo, l’abilità di Valverde nel saper preparare le partite che contano.
Tutto vero, e Benitez e il Napoli dovranno fare molta attenzione agli avversari, pur potendosela giocare faccia a faccia.
Ma il vero pericolo per gli azzurri è e resta il San Mamés: inaugurato nel 2013, 52.332 spettatori, ma qualcuno in più sempre si trova, per lo stadio più caliente della penisola iberica.
Chiedere informazioni a Real Madrid, Barcellona e pure Atletico, che negli anni ci hanno rimesso più volte le penne.
Il calore del pubblico è il vero motore della squadra, sospinta da una tifoseria mai doma e sempre pronta a fiancheggiare i ragazzi in campo.
Perché per i baschi il calcio non è solo uno sport, ma un modo per dire al resto del Paese “Noi ci siamo!”
Vi ricordano qualcuno più vicino a noi?

 

PUNTO DEBOLE – Ce ne sono, perché non si costruisce in poco tempo l’identità di un gruppo chiamato ad una partita così importante.
Hanno qualità in mezzo al campo, e anche fisicità, ma mancano di esperienza per affrontare al massimo un doppio-confronto che sarà così equilibrato. In più, la loro difesa non pare essere sempre concentrata su tutti i 90′, e può essere infilata in velocità.
Il Napoli potrà avere dalla sua le lunghe esperienze internazionali di Higuain, Mertens, Callejòn e Albiol, il Bilbao si affiderà alla voglia e all’entusiasmo dei suoi ragazzi.
Ma a volte il troppo entusiasmo rischia di giocare brutti scherzi.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

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