Tavecchio: “Rose ristrette e valorizzazione dei vivai: ecco come agiremo”

tavecchio

 

Il calcio italiano si ripropone di intraprendere delle importanti riforme, rese sempre più impellenti dal difficile momento della Nazionale e da quello dei club, ogni anno meno competitivi nelle manifestazioni internazionali. A tracciare le linee guida è ovviamente il presidente della FIGC Carlo Tavecchio, che proprio sulla necessità di importanti cambiamenti aveva basato il suo programma elettorale, con delle dichiarazioni riportate da ‘La Gazzetta dello Sport’: “Faremo prestissimo, ma l’obbligo di 4 italiani in campo è difficile da attuare: per i 28 Paesi della Ue, vale la legge della libera circolazione. Agiremo sulle rose: ristrette e con l’obbligo di giocatori provenienti dai vivai“.

 

EXTRACOMUNITARI – Poi Tavecchio affronta un tema delicato come quello del tesseramento sul calciomercato di giocatori extra UE, che nei mesi scorsi lo ha portato nell’occhio del ciclone dopo alcune dichiarazioni da più parti considerate di stampo razzista. Ecco le parole del numero uno della Federcalcio: “Per gli extracomunitari lavoreremo sui curricula, come in Inghilterra. Chiederemo l’intervento del Governo per uno strumento legislativo“. Si va dunque verso un sistema in linea con le normative Uefa per le coppe, con rose da 25 giocatori di cui almeno 8 provenienti dai vivai (del club o della federazione).

 

CADETTERIA – Infine Tavecchio fa il punto sul campionato cadetto, torneo storicamente fucina di talenti per il calcio di casa nostra ma che ultimamente ha perso qualità anche a causa della formula a 22: “La Serie B è il campionato degli italiani, spero presto a 20 squadre, ma non credo nell’imposizione di inserire italiani in campo. Campionati? Potremo, per una stagione, proporre 5 retrocessioni con un contributo finanziario straordinario per la quinta retrocessa, e tre promozioni dalla Lega Pro“.

 

 

Impostazioni privacy