GLI AVVERSARI – Genio e polmoni

garcia

Bisogna solo parlare di calcio. Prima e dopo la partita”. Così Benitez, mercoledì sera dopo quel rocambolesco Atalanta-Napoli. Non è il primo manifesto di saggezza del tecnico spagnolo, ma mai come stavolta bisogna seguire alla lettera le sue parole.

Al San Paolo, in un inconsueto sabato pomeriggio, arriva la capolista. O meglio, una delle due capolista. La Roma, dopo la vittoria contro il Cesena, ha conquistato la testa della classifica grazie alla clamorosa debacle della Juventus a Genova. Una partita da non sbagliare, dunque, quella contro gli azzurri, per continuare a sognare il tricolore. Ma il Napoli non starà a guardare, perché Benitez, di perdere altri punti, non ne vuole più sapere. Quella di sabato potrebbe essere, potenzialmente, la sfida più spettacolare del campionato.

ALLENATORE – Dopo Luis Enrique e Zeman, i tifosi romanisti cominciavano a perdere le speranze. Nel totale anonimato, invece, è sbucato fuori questo francese dalle evidenti origini andaluse. Rudi Garcia ha cambiato le sorti della Roma e ha portato in Italia uno stile di gioco mai visto prima da queste parti. Le sue evidenti abilità manageriali le aveva già dimostrate sulla panchina del Lille, con cui vinse il double, Coppa di Lega e Ligue 1, nella stagione 2010/11.

ROSA – Una squadra costruita per vincere. Colpi importanti e intelligenti: l’artefice è Sabatini, che non sbaglia una mossa da due anni a questa parte. L’acquisto più costoso è quello di Iturbe, arrivato dal Verona per una cifra complessiva intorno ai 30 milioni. Soldi recuperati, più tardi, dall’inevitabile cessione di Benatia al Bayer Monaco. Il marocchino, però, è stato sostituito in maniera egregia; e la sua assenza, nei pressi di Trigoria, non si è mai sentita.

COME GIOCA – 4-3-3

De Sanctis; Maicon, Manolas, Astori, Cole; Pjanic, De Rossi, Nainggolan; Iturbe, Totti, Gervinho.

Garcia dovrà far fronte alle numerose assenze. Per il match di domani non saranno disponibili Maicon e Astori. Recupera, invece, Manolas, che dovrebbe affiancare il francese Yanga-Mbiwa. Imbarazzo della scelta per il tecnico a centrocampo: a sua disposizione tanti uomini, tutti di grande affidabilità. Le geometrie di Pjanic, la colonna De Rossi e la corsa (abbinata a ottima tecnica) di Nainggolan. Senza dimenticare gente come Strootman – ancora fuori per l’infortunio subito proprio contro gli azzurri qualche mese fa – e, soprattutto, Seydou Keita, che a Roma già chiamano il professore. I successi giallorossi passano da qui. Non bastano i quattro gol in quattro partite da titolare per Mattia Destro: Francesco Totti non è mai in discussione. E i suoi compagni di squadra, Gervinho e Iturbe, corrono anche per lui.

L’UOMO CHIAVE – Sono tanti gli uomini che possono recare problemi alla retroguardia partenopea. La vera forza di questa squadra sta nel gioco: un possesso palla, armonioso e collettivo, quasi mai sterile, sempre difficile da spezzare. Le invenzioni di Pjanic e Totti possono spaccare in due le difese avversarie in qualsiasi momento della partita, soprattutto se a ricevere palla è un fulmine come Gervinho. Occhio di riguardo anche ad Alessandro Florenzi, il classico dodicesimo uomo: è in un grande momento di forma, e quando viene chiamato in causa risponde sempre, prontamente, presente.

 

di Pasquale La Ragione (Twitter: @pasqlaragione)

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