Infortunio Insigne, quando un crociato vale 1 milione di followers

insigne

 

In questi giorni è possibile effettuare un test per mettere alla prova il proprio livello di “napoletanità”. In pratica si prende una persona qualsiasi e le si chiede con esattezza quale sia il tempo massimo previsto dai medici azzurri per il recupero di Lorenzo Insigne. Se questa domanda fosse troppo specifica, è possibile appellarsi alla domanda di riserva, ovvero cos’ha detto il Magnifico al dottor De Nicola sul campo del Franchi subito dopo il colpo subito?

 

Ecco, se non sapete rispondere almeno a una di queste domande, che per spirito di cronaca sono “6 mesi e ‘Dottò, mi fa male’”, allora non siete dei veri napoletani, o forse siete tra chi si è già stancato della campagna di supporto morale e psicologico via media scatenatasi sulla questione Insigne.

 

Il mondo è con lui, perché dinanzi alla sofferenza di un giovane sarebbe difficile provare a ripetere i pensieri offensivi, ingiusti e spesso osceni che sono stati rivolti nel tempo all’unico napoletano attualmente in rosa. Per Mazzarri Insigne avrebbe dovuto capire che la serie A non è come la B, ma poco dopo la convocazione in nazionale (con conseguente partecipazione al Mondiale brasiliano) il buon Walter ci tenne a sottolineare come lui fosse stato il giovane con più minutaggio in tutta la sua carriera (una cosa di cui andare fieri insomma).

 

La cosa più sorprendente però è scandagliare il web e rendersi conto di quanta ammirazione ci sia oggi per questo campioncino, che ha sempre dato il massimo per questa maglia, sfidando fischi, offese e pressioni ridicolmente pesanti per un calciatore della sua età. I napoletani sono sempre presi di mira a Napoli, questa è cosa nota, ma a dir poco infastidisce notare con quanta facilità ci si leghi a stranieri frutto del mercato Napoli in grado di mettere a segno un dribling. Mertens è un ottimo giocatore, ma è assurdo rendersi conto che, dopo alcune giocate fruttuose, figlie anche di una maggiore esperienza, il belga si sia guadagnato un credito enorme. Lorenzo invece, che da solo ha dovuto fare chiarezza con se stesso, capendo di dover sopportare in silenzio critiche, titoli e attacchi personali, è riuscito a ottenere il meritato riconoscimento soltanto quando, finalmente calmo, è stato in grado di mettere in campo la qualità che tutti avrebbero dovuto riconoscergli da tempo.

 

Il delicato infortunio di Firenze è di certo la sfortuna più grande riscontrata a oggi nella sua carriera, ma Lorenzo saprà alzarsi, proprio come ha già fatto di recente, fingendo di non ascoltare quei fischi, conscio che si sarebbero tramutati in applausi al primo assist/gol, o purtroppo, come in questo caso, in ipocriti abbracci virtuali al primo infortunio.

 

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

 

 

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