In serie A comanda la lingua spagnola. L’italia è solo over 30

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Il nostro campionato parla sempre meno italiano. La classifica marcatori della serie A fotografa in maniera emblematica le difficoltà del calcio nostrano: i calciatori italiani sono sempre meno. I calciatori italiani giovani si contano sulle dita di una mano. Secondo alcuni dati raccolti dalla redazione di Sportmediaset, la lingua predominante è quella spagnola: Tevez, Callejon, Icardi e Higuaìn sono i marcatori più prolifici di queste prime undici giornate di campionato. Lo juventino e il napoletano sono in testa con otto gol. Reti che hanno consentito ad entrambi di partecipare ai prossimi impegni delle rispettive nazionali. L’interista, il più giovane con i suoi 21 anni, e l’altro calciatore del Napoli, che è riuscito a conquistare questa posizione grazie alle ultime splendide uscite.

 

 

A sei reti, in concomitanza con Higuaìn, anche Di Natale, Honda e Djordjevic. Ecco: una situazione che fotografa in maniera evidente le difficoltà del campionato italiano e dei nostri giovani. Nei primi venti marcatori figurano solo sette italiani (con Osvaldo a parte): Sau, Destro e Gabbiadini unici sotto la soglia dei trent’anni. Il primo azzurro in classifica è – ma va? – Totò Di Natale, con le sue sei perle e con i suoi 37 anni da poco compiuti. Sotto di lui Cassano e Matri, rispettivamente 32 e 30 anni. L’ultimo di questa lista è il granata Fabio Quagliarella, quattro reti e 31 anni.
La nostra crisi, inoltre, si riflette anche negli altri campionati europei. I bomber italiani che sono emigrati altrove non stanno trovando migliore fortuna: Balotelli e Cerci con zero reti in Premier e Liga, Immobile con due in Bundes e un Borussia Dortmund che veleggia in zona retrocessione.

 

 

Numeri spaventosi, e le vie di fuga, almeno per il momento, non ce ne sono. I margini di miglioramento non sono così ampi e le scelte opinabilissime di allenatori e dirigenti non aiutano. Insomma, il nostro è un paese per vecchi. In questa come in altre sedi.

 

 

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