#AMENTEFREDDA- Zero punti e tanti rimpianti. Mosca è l’ultima spiaggia del progetto Benitez

napver

 

Come a Palermo, un mese fa. Come a Torino, poco dopo. Ora a Verona.
Tre trasferte, le ultime tre, con tre sconfitte. Sonore o meno non importa. Sconfitte che pesano, brutte per come arrivano. Tonfo in terra siciliana, beffa in casa dei granata, senza soluzione di continuità al Bentegodi, ieri sera.
È un Napoli da far cadere le braccia, che raccoglie zero punti lontano dal San Paolo e dentro si lascia andare a svarioni come quello contro l’Inter. Con il terzo posto che adesso è tutto o quasi nelle mani della Lazio.

 

OCCASIONE SPRECATA – Quella di Verona è stata debacle. Eppure poteva essere ancora festa. La Roma che gioca domani contro la Samp poteva essere ancora obiettivo avvicinabile. E invece sei costretto ora a tenere gli occhi fissi a Torino, sperando che la squadra granata ricambi il favore e faccia valere il fattore campo anche con i biancocelesti.
Un lunedi di passione ed attesa per il Napoli. Sperando di non essersi persi tra le nebbie della città di Romeo e Giulietta. Tormentato il loro amore, quasi quanto lo è stata finora questa stagione tinta d’azzurro. A macchie, però, alcune più vive, altre meno forti. Tutte con intensità decise, in un verso o nell’altro.
Anche a Verona vengono fuori tutti i limiti della rosa affidata due anni fa a Rafa Benitez. Limiti tecnici, che ormai ben conosciamo, ma anche caratteriali, che non consentono alla squadra di colmare il gap di qualità, classe, o semplice volontà quando ce ne sarebbe bisogno.
L’impiego di Mesto dal primo minuto deve far riflettere Benitez, così come la qualità espressa dal gioco della squadra che, se sprovvista di Higuain, perde in campo anche il suo faro motivazionale più importante.

 

MOSCA ULTIMA SPIAGGIA – C’è di buono che al Bentegodi s’è rivisto Insigne, almeno in panchina. Così come Gabbiadini, entrato in campo dopo il risentimento muscolare dello scorso giovedi.
Critiche, invece, ha cominciato ad attirare anche Andujar, pasticcione nell’episodio del primo gol di Toni e autore di un’uscita a vuoto nella ripresa che avrebbe potuto regalare già confezionata la tripletta all’ex Bayern e Fiorentina.
Al fischio finale, cala il gelo su Rafa e la squadra. Lo stesso gelo che gli azzurri potranno incontrare giovedi, nella trasferta di Europa League che deciderà il passaggio ai quarti.
Non sarà facile nonostante il 3-1 dell’andata e ciò che dice la carta: le partite, come visto ieri, vanno giocate tutte, dal primo minuto all’ultimo, magari evitando l’approccio fallimentare notato contro il Verona.
Sarà davvero Mosca l’ultima spiaggia del progetto Benitez?
Forse. Ma di certo c’è che l’Europa League è l’ultima occasione di trofeo per il tecnico spagnolo qui a Napoli se in estate cambierà aria.
Insieme alla Coppa Italia, certo. Ma ragioniamo ora una coppa per volta.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

 

Impostazioni privacy