Hector Herrera, il mediano con gli occhi da ‘zorrillo’

 

Nonostante siano trascorsi un bel po’ di mesi dal Mondiale brasiliano, i nomi più interessanti per il calciomercato di giugno continuano ad essere quelli degli autori delle migliori prestazioni con la maglia della propria Nazionale. Non fa eccezione Hector Herrera, centrocampista del Porto. Il messicano piace al Napoli da diverso tempo, ma sulle sue tracce vi è anche il Liverpool in compagnia del Manchester United. Una sfida che si preannuncia interessante e che trova la squadra portoghese, proprietaria del cartellino, non tanto d’accordo rispetto alla cessione del suo pezzo pregiato.

CARATTERISTICHE TECNICO-TATTICHE

Alto 178 cm, Herrera è, nel panorama sudamericano e non solo, uno dei giocatori che meglio riesce a far muovere la palla ed a spostare gli equilibri pur senza averla al piede. Il suo ruolo principale è quello di mediano, ma si distingue bene anche come interno destro della metà campo. Tecnicamente non eccelle rispetto alla media, ma è capace di buoni passaggi con entrambi i piedi, nonché di ottimi cross e tiri dalla media distanza. E’ facile trovarlo negli spazi, dove ama proporsi per creare soluzioni offensive per i compagni: è molto abile nella fase del recupero ed intercettazione del pallone, mentre negli interventi difensivi è meno attento. Le sue eventuali pecche sono perfettamente colmate dall’energia, la corsa e l’attenzione su ogni palla che arriva dalle sue parti: è difficile prenderlo alla sprovvista o sottrargli la sfera. Piedi, testa e gambe sono perfettamente sincronizzati e rendono la sua presenza in campo funzionale alle principali azioni della squadra.

BIOGRAFIA DI ‘EL ZORRILLO’

Il giocatore messicano classe ’90 in patria è stato soprannominato, fin dagli inizi della carriera, ‘el zorrill0’, che in spagnolo significa ‘la piccola volpe’. La definizione nasce dalle sue caratteristiche, come la velocità ma soprattutto l’intelligenza, che lo hanno da subito contraddistinto e portato nell’occhio del ciclone. Nato a Tijuana il 19 aprile, intraprende la sua avventura calcistica nel vicino 2010 quando viene selezionato dal club Pachuca. Immediatamente viene preso in simpatia dai compagni di squadra, che spesso, come raccontano le cronache, lo hanno denominato mascotte del gruppo anche a causa delle curiose orecchie a sventola. Gli avversari sono sempre stati della medesima opinione, ma nonostante ciò nell’anno del suo debutto non sono mancate ammonizioni e qualche espulsione. La sua permanenza in Messico dura fino al 2013, quando i lusitani del Porto a giugno ne acquistano l’80% del cartellino per 8 mln di euro. Prezzo d’accesso piuttosto contenuto per un simile talento, ma i portoghesi si dimostrano furbi: nel contratto viene inserita la modica clausola (si fa per dire) di 4o mln di euro. Come previsto dal Porto, infatti, le pretendenti non sono mai mancate soprattutto grazie alle prestazioni offerte anche in campo internazionale: nel 2012 Herrera partecipa con la maglia del Tricolor alle Olimpiadi, battendo in finale il Brasile. Nello stesso anno partecipa al Torneo di Tolone con l’Under 23 e vince il riconoscimento come miglior giocatore del torneo. La buona stella accompagna sempre il talento: anche in occasione del Mondiale 2014 la sua verve non è per niente mutata, imponendosi con ottime performance agli occhi dei più blasonati club del Vecchio Continente.

FUTURO TRA PREMIER E SERIE A

L’intenzione della società di Porto è quella di proseguire nel rapporto professionale col giocatore almeno fino al 2017, come prescritto dal contratto che lo vincola, ma resistere ancora alle sirene estere sempre diventata un’impresa. Herrera è da tempo ammirato ed osservato da diversi club di Premier, al punto che il Manchester United prima ed il Liverpool poi hanno in diverse circostanze tentato l’approccio,  ed anche il Napoli sembra essere su questa stessa strada. Una clausola c’è ed i lusitani non appaiono propensi  ad eventuali compromessi. Chi vuole, paghi.

 

di Sabrina Uccello (Twitter: @SabriUccello)

 

 

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