COLPI DI JENIUS – 89 anni di un ragazzino. Sarri come come in un manga giapponese

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a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

Gli 89 anni sono un traguardo ambito, quello della più somma saggezza.
Ma diteglielo voi a questo Napoli di essere saggio. 89 anni e il vigore di un ragazzino, di uno alle prime armi. 89 volte ai nastri di partenza, come tra poco più di venti giorni.

Il Napoli compie 89 anni e si avvia verso i 90. Gran bel traguardo anche quello. Tra 89 e 90 come nell’anno dello scudetto. Quante cose belle che accaddero; di punti in comune ne vediamo pochi: altro calcio, altra squadra, alla fine fu scudetto. In comune c’erano un centrocampista brasiliano, un attaccante argentino e un napoletano che si vuole togliere tante soddisfazioni.
Venticinque anni fa furono Alemao, Diego e Ciro, oggi Allan, Gonzalo e Lorenzo.
Il Napoli spegne le candeline, ma di ottuagenario ha veramente ben poco. Ancora una volta quest’anno ha dovuto reinventarsi, partire da capo; la cosa bella dello sport, che la vecchiaia neanche la accusi. Si è ripartiti da Sarri, da un progetto tecnico nuovo che ha spostato la Chiesa dal centro del villaggio (ce ne scusi Garcia) per metterla di lato. Ma di lato, si sa, si sorpassa meglio. Ed è proprio questo l’obiettivo del nuovo Napoli, il sorpasso, che sia in campo, dove deve letteralmente cancellare la beffarda stagione dello scorso anno, o nelle idee dei tifosi. L’estate che pareva poter essere tra le più travagliate dell’ultimo decennio, ha invece riservato solo sorrisi e buone sensazioni. Gran parte del merito va a quel Sarri di cui sopra: etica del lavoro alla Mazzarri, conoscenza del calcio sicuramente non inferiore a Benitez. Il tecnico di Figline è come quei personaggi dei manga giapponesi che si fondono quando l’avversario è troppo grosso e mettono insieme le forze. Alla fine vincono sempre. Il finale di questa storia, invece, ancora non lo conosciamo, perché ci è impossibile saltare a piè pari l’intero libricino e aprire la pagina finale. Siamo appena all’inizio e i lavori non sono ancora terminati; di qui ad un mese si chiuderà il mercato, ma il campionato comincerà poco prima.
Sarri, che non è tecnico di ultima generazione, che qualche anno fa era nelle categorie inferiori e ha conosciuto la ribalta della A solo un anno fa, non ha bisogno dell’ultimo giorno di mercato per lavorare. Ecco perché la coppia con Giuntoli, a cui restano solo un paio di operazioni e tanto mercato in uscita per sfoltire la rosa, può dare grosse soddisfazioni.
Gli azzurri hanno messo dentro già cinque nuovi calciatori, un record se si pensa alle scorse campagne di mercato estive.
Tutti in pratica hanno la possibilità di essere titolari già dal principio; perché se Reina ha prenotato quel posto tra i pali già da un anno, Allan sarà la diga in mezzo al campo, Valdifiori il cervello che farà da chioccia a Jorginho, Chiriches un fedele alleato di Albiol e addirittura l’ultimo arrivato Hysaj potrebbe fare le scarpe a Maggio sull’out destro.
Solo parole, al momento, visto che il campo tornerà a parlare solo stasera. Contro il Nizza il Napoli può e deve cominciare a farsi le ossa. Come un ragazzino. Un ragazzino che a 89 anni vuole ancora correre sul verde alla ricerca di un pallone da spingere in rete.
Non fate caso alle candeline; a spegnerle ci penseranno quelli sugli spalti.

 

 

 

 

 

 

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