#AMENTEFREDDA – È l’Italia di Conte: vola agli Europei, ma con quali prospettive?

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a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

Che Conte potesse essere l’uomo giusto per la Nazionale italiana in questo periodo storico lo sapevamo. E che l’obiettivo primario di questa sua esperienza fossero gli Europei del prossimo anno era abbastanza scontato.
Obiettivo raggiunto, allora: da qualche ora l’Italia ha la certezza di dover prenotare un volo Roma-Parigi per la prossima estate 2016. Certezza che nasce grazie al primo posto del suo gruppo di qualificazione e frutto di un 3-1 in trasferta in Azerbaigian che ha solo consolidato quello che già si sapeva.
Di imprevisti sulla strada degli Europei ce ne sono stati pochi: brava la nazionale di Conte a portare a casa molte volte il risultato spesso non pensando al gioco espresso; non può una nazionale fondamentalmente priva di tanta qualità pensare all’estetica piuttosto che al risultato, anche perché nei tempi stretti che vengono riservati tra una sosta e l’altra di campionato non si possono chiedere miracoli al CT né ai calciatori.

ZOCCOLO DURO – Ecco perché Conte ha scelto di affidarsi più volte ad un nucleo di calciatori che vivevano in quel momento un’ottima trance con le proprie squadre di club, lasciando a casa altri che si sentivano già sicuri del posto.
Le convocazioni del CT fanno spesso discutere, ma se notiamo le squadre schierate soprattutto negli ultimi mesi vediamo come la nazionale azzurra stia prendendo una propria forma: nessuno tocchi Gigi Buffon, il posto di Chiellini e Bonucci o la fascia di Matteo Darmian, ieri pure in gol a Baku, il primo con la maglia dell’Italia.
È chiaro in mezzo al campo il moto di successione generazionale che sta colpendo la selezione azzurra: sempre meno Pirlo, sempre più Verratti, anche ieri cuore pulsante e mente della squadra di Conte. Che sia centrocampo a tre, a quattro o a cinque, il playmaker del PSG ha cominciato la scalata a faro della Nazionale, affiancato da punti fissi come Candreva; l’esterno della Lazio è uno dei giocatori più apprezzati dal CT anche e soprattutto per la duttilità che mostra in campo.
In avanti, in attesa che Insigne recuperi dall’infortunio e possa essere a disposizione della squadra, l’unico punto fermo è sembrato Pellè. Il centravanti del Southampton vive un periodo di continuità che viene premiato da Conte, e attorno a lui ruotano spesso i più in forma; ieri, nell’occasione di Baku, El Shaarawy ed Eder.

IN FRANCIA PER … – Quali prospettive avrà allora l’Italia ai prossimi Europei?
De certo la squadra di Conte non partirà coi gradi di favorita. Ma, con quel nome, sarà sicuramente sotto tutti i riflettori. Gli azzurri non sembrano una macchina di qualità; la classe latita ed è per lo più circoscritta ad alcuni reparti del campo. Ecco perché sarà imprescindibile l’ossatura costruita a fatica dall’ex allenatore juventino in questi due anni. Mancano pochi mesi, ed è in questi mesi che Conte dovrà sforzarsi per dare vita ad una squadra che sappia almeno ben figurare; meno qualità rispetto agli ultimi anni ma tanta voglia di giocare su tutti i palloni. Quello che era mancato in Brasile l’ultima volta.
Poi una evoluzione della rosa che non si è di certo fermata a Baku: il campionato di Serie A deve ancora esprimere tutte le sue sentenze, è quindi ovvio che pensare oggi ai 23 azzurri che voleranno in Francia è uno stupido esercizio di retorica.
L’avventura di Conte in azzurro potrebbe addirittura fermarsi dopo l’Europeo: ecco perché il CT, in attesa di una proposta importante sulla panchina di un club, ci tiene ancor di più a fare bella figura e magari regalare un successo inaspettato a tutto il paese.

 

 

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