CHI E’ MAKSIMOVIC – Il jolly serbo che risolve tre problemi in uno

Nikola Maksimovic © Getty Images
Nikola Maksimovic © Getty Images

La lunga attesa per l’arrivo di Nikola Maksimovic al Napoli giunge al termine. Una telenovela durata praticamente un anno: la trattativa con il Torino, infatti, comincia ad agosto 2015. Il difensore vuole indossare la maglia azzurra per ambizione, per giocare la Champions e perché sa che un treno così non ripassa più. L’accordo lo scorso anno sfuma, ma il treno quest’anno è ripassato e stavolta il serbo ci è salito senza pensarci due volte, nonostante i ritardi e le coincidenze perse. Prestito di 5 milioni con diritto di riscatto a 20: questa la cifra definitiva – riportata da Sky – che il Napoli ha speso per acquistare Maksimovic.

LA ROTTURA COL TORO – Nessun ostacolo e nessuna obiezione per la cessione del difensore al Napoli da parte di Sinisa Mihajlovic che durante l’ultima conferenza ha dichiarato, senza mezzi termini e con tanta amarezza, “Maksimovic? Per me è morto”. Eppure la trattativa non è stata semplice e si è protratta fino all’ultimo giorno di calciomercato. A qualche tifoso, con un velo di timore, sarà tornato in mente Roberto Soriano e il curioso episodio della scorsa estate: l’accordo per il centrocampista era teoricamente fatto tra il club partenopeo e la Sampdoria, però il contratto – atteso fino alle 23.00 del 31 agosto – non arrivò mai. Per Nikola, invece, l’ufficialità è arrivata quasi sul gong, saltando anche le visite mediche per evitare brutte sorprese, nonostante una gestazione a dir poco elaborata: l’ultima ‘sorpresa’ è arrivata oggi, quando il difensore serbo è rimasto bloccato all’aeroporto di Francoforte a causa di un allarme terrorismo. La società azzurra si è avvalsa dell’idoneità sportiva, rimandando di qualche giorno i controlli. In seguito all’acquisto di Giaccherini, Milik, Rog, Zielinski, Diawara e Tonelli arriva quindi l’innesto per la difesa, tanto desiderato da Maurizio Sarri.

BIOGRAFIA – Nikola Maksimovic è nato a Bajina Bašta, lungo la tranquilla valle del fiume Drina. Il venticinquenne ha militato nelle giovanili dei club serbi Kosmos e Sloga, per poi debuttare nel calcio professionistico con il Sloboda Point Sevonjo. Il salto di qualità avviene nel 2012, anno in cui la Stella Rossa di Belgrado lo acquista per 300 mila euro. Oggi Nikola vale 26 milioni e tutto il suo talento lo ha mostrato nel Torino, grazie al “rischio” preso dal presidente granata Urbano Cairo che nel 2013 lo ha portato in Italia.

QUALITA’ TECNICHE – Il serbo, nel sistema difensivo, nasce e mostra le sue prodezze nel ruolo di centrale. Nel reparto arretrato è un gigante (un metro e novantatre per ottantadue kg), dotato di grande forza fisica ma anche di una discreta preparazione tattica. Abituato alla difesa a tre impostata nel Toro da Giampiero Ventura, dovrà adattarsi alla difesa a quattro di mister Sarri, ma non sarà un problema visti i suoi trascorsi. Giocatore rapido, di gran corsa e bravo nel gioco aereo: duttile e flessibile potrebbe essere utilizzato anche come terzino destro, ruolo in cui ha già giocato palesando buone capacità. È stato schierato anche come regista davanti alla difesa, con l’abilità di tornare sempre indietro per proteggere la propria porta. Esperto nella marcatura ed efficace nell’uno contro uno, con il pallone fra i piedi è anche in grado di partecipare all’impostazione di gioco. Koulibaly e Albiol sembrano saldamente legati al loro posto da titolari, quindi il neoacquisto partirebbe dalla panchina oppure, da jolly difensivo quale è, potrebbe giocare da esterno basso, a destra o anche a sinistra. Un innesto importante visti i grossi problemi numerici nel reparto arretrato, denunciati anche da Sarri nell’ultima conferenza stampa.

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