Crotone-Napoli, Sarri: “Basta parlare di Gabbiadini

Maurizio Sarri in panchina © Getty Images
Maurizio Sarri © Getty Images

 

Torna al successo il Napoli di Sarri, che s’impone per 1-2 sul campo del Crotone. Ecco il commento di Maurizio Sarri, intervenuto ai microfoni di ‘Premium Sport’: “Abbiamo sbagliato qualcosa nella gara di Bergamo, mentre le altre due perse sono state disputate su discreti livelli, soprattutto in Coppa. Oggi era difficilissimo. Il terreno non è degno per partire di professionisti. Ho vinto e posso dirlo. A ciò si aggiunge che siamo rimasti in 10 ma la gara è stata tenuta bene. Mi fa piacere per i ragazzi, che meritavano una soddisfazione. Mi dispiace per Manolo. Speriamo gli costi solo una giornata”.

GABBIADINI – “E’ caratterialmente un ragazzo un po’ chiuso. Avrebbe bisogno di serenità e stare al centro di discussioni non l’aiuta. A volte mi vengono fuori domande su Gabbiadini del tutto inventate. Mi è stato chiesto di un colloquio privato, che non c’è mai stato. Cose assurde. E’ un giocatore forte e tornerà a dimostrarlo. Con la Roma ho fatto scelte di conseguenza, per la squadra. Non devo pensare a lui. Ruota come tutti e ha la fiducia di tutti. Deve soltanto ritrovarsi. Ci darà le soddisfazioni che si merita. Se però continuate a farmi domande soltanto su di lui, non vi rispondo neanche”.

GARA – “Oggi abbiamo fatto bene, con 35′ d’inferiorità numerica. E’ chiaro che per ottimizzare i risultati la gestione è da avere nel bagaglio. Non è al momento la nostra miglior qualità”.

ROG – “Rientra pienamente nei nostri progetti e piani. Viene da un calcio del tutto diverso dal nostro. E’ giovane e va in Nazionale continuamente. Si è allenato poco con noi e sta facendo il percorso di Diawara, col quale abbiamo speso 20 giorni per rimetterlo in forma e altrettanti per portarlo in campo. Marko ha anche meno allenamenti con noi. Appena sarà pronto per fare bene come Diawara. Diventerà importante. Se si pretende di comprare giocatori di 19-20 anni, utilizzabili dopo 20 giorni, è inutile parlare di prospettive. Si prendono i trentenni e basta. La politica societaria è questa, dunque serve pazienza”.

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