GLI AVVERSARI – La super-Juventus di Allegri: BBBC e Higuaìn le garanzie

Esultanza Juventus
L’esultanza della Juventus (©Getty Images)

ALLENATORE. Massimiliano Allegri è ormai una garanzia e non ha più bisogno di presentazioni. Quest’anno ha però una grossa responsabilità sulle spalle: rispettare le attese, di società e tifosi. Ha in mano una squadra straordinaria, rinforzata da un mercato stellare. La Champions è un obiettivo dichiarato: un fallimento sarà tollerato? Pressioni a go-go.

COME GIOCA – 3-5-2

Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Dani Alves, Khedira, Marchisio, Pjanic, Alex Sandro; Dybala, Higuaìn.

Il tecnico bianconero ha finalmente ritrovato Marchisio dopo una lunga assenza. Il centrocampista ha giocato da titolare contro la Sampdoria e dovrebbe scendere in campo anche domani sera. I problemi più gravi sono in attacco: Paulo Dybala e Marko Pjaca non saranno a disposizione prima della metà di novembre. Mandzukic scalpita (e mercoledì sera si è scaldato per bene). Da non scartare l’ipotesi Cuadrado con l’impiego del 4-4-2.

PREGI. Dove iniziare? Tanti i punti forti di questa Juventus, che può contare su una rosa importante, sul piano numerico e qualitativo. La BBBC, compreso Buffon, garantisce solidità; centrocampo ad intermittenza, ma pur sempre di livello superiore. L’assenza di uno come Dybala incide sulla fantasia in zona offensiva, ma la alternative comunque non mancano. E Higuaìn… beh, è Higuaìn.

DIFETTI. Qualcosa concede. Per informazioni, chiedere a Inter e Milan. Non solo tatticamente: c’è la sensazione che, a tratti, i bianconeri facciano un po’ di fatica a tenere sempre alta la concentrazione. Situazione che si è verificata soprattutto a centrocampo, reparto che, probabilmente, aveva bisogno di qualche innesto importante in termini di qualità e leadership. Ma ora, anche se ancora a mezzo servizio, c’è un Marchisio in più.

L’UOMO CHIAVE. Tutto il peso dell’attacco, ed è anche ovvio, è sulle spalle del Pipita. L’uomo che, come i napoletani sanno benissimo, può decidere la partita da un momento all’altro. Ma, come tutti i più grandi bomber, ha bisogno di supporto. Cosa che, in queste prime partite di campionato e Champions, si è verificata solo a tratti, anche perché con l’amico Dybala non c’è (ancora) così tanto feeling tecnico e tattico. Di fianco a Mandzukic è chiamato ad un lavoro diverso. Che sia positivo o negativo per lui lo scopriremo stasera e nelle prossime settimane.

 

di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)

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