I DATI – I numeri danno ragione, ma il Napoli deve cambiare qualcosa

Callejon © Getty Images
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Dodici partite, meno della metà, non sono un vaticinio incontrastabile. Non un risultato incontrovertibile. Ma una piccola fiammella di verità, il primo dato a cui far riferimento. Una piccola frazione di questa stagione che, con dicembre ormai all’orizzonte, si prepara a guardare al primo giro di boa con conseguenti somme da tirare e ritirare.
Anche il Napoli, soprattutto il Napoli non può sfuggire alla particolare crueltà dei dati di fatto, ed il primo è quello sotto l’occhio di tutti: il posto occupato in classifica è il numero 6 e nessuno se l’aspettava, forse i catastrofisti estivi si, ma dopo le prime partite dell’anno gli azzurri parevano destinati a ben altro successo.
Nulla di preoccupante, perché alla fine del campionato mancano ancora ben 26 gare, ma questo Napoli sa che non sta facendo la sua parte. Fortunatamente per i ragazzi di Sarri, la distanza dalle prime posizioni non è poi così proibitiva: il primo posto della Juve è un bel po’ distante (9 punti su), ma il secondo posto occupato dalla Roma dista appena 5 lunghezze, 4 invece il terzo ed ultimo gradino del podio.
Distanze colmabili, magari non accumulate se gli azzurri non avessero dovuto subire infortuni determinanti: sono 2 quelli che stanno condizionando la stagione, da una parte Milik e dall’altra Albiol, protagonisti a contrario nel secondo miniciclo stagionale.

I NUMERI CHE NON RISPECCHIANO LA CLASSIFICA

Il Napoli aveva accumulato ben 14 punti dopo le prime 6 giornate, ma solo 7 ne ha messi in saccoccia dopo le seconde 6. Un dato preoccupante che allarga l’orizzonte:  e menomale che tra Crotone ed Empoli il risultato atteso è stato aspettato. Ma lo stop interno con la Roma, il pari con la Lazio, sono risultati che cozzano con le ambizioni azzurre.
Contro i biancocelesti, Reina ha subito il gol numero 13 di questa Serie A; il portiere, insieme a Koulibaly, è stato l’unico ad aver giocato fin qui tutti i minuti disponibili in stagione, ben 1080, a cui andrebbero aggiunti anche i 320 della Champions.
La squadra di Sarri è seconda, dietro la Roma, per tiri totali (217 contro i 238 giallorossi), terza dietro Roma e Juventus per tiri nello specchio (78) ed è anche terza per minor numero di tiri subiti (114).
Nel dato del possesso palla complessivo, gli azzurri sono secondi solo alla Fiorentina con il 59,21 %, mentre sono primi per i passaggi completati nella metà campo avversaria, ben 4300 (l’Inter seconda è a 3647).
Numeri che sembrerebbero premiare anche gli sforzi dei partenopei, ma che rischitano di minare il lavoro dei prossimi giorni. Sarri deve avere il coraggio di mettere da parte le statistiche e indirizzare nuovamente i suoi.
Perché a Natale il gap non può ampliarsi maggiormente.

 

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

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