Il ritorno di Jorginho e la felice concorrenza con Diawara

Jorginho ©Getty

Un assist e un eurogol sfiorato. 117 passaggi su 139 palloni giocati nell’ultima partita di campionato ma soprattutto una condizione fisica ritrovata. È tornato Jorginho, il metronomo che detta i tempi nell’orchestra azzurra. Nella prima parte di questa stagione il centrocampista ex Verona ha attraversato un periodo di appannamento. Giustificato per chi lo scorso anno ha cantato e portato la croce per oltre 40 partite. Ora il ritorno, stimolato anche dal ballottaggio con Amadou Diawara. Un paio di apparizioni negative culminate con il brutto errore contro il Besiktas. Da lì in realtà è ripartita la rinascita del centrocampista azzurro.

Protetto da Sarri e dai compagni di squadra, il classe 91 ha vissuto qualche partita in panchina, a guardare i suoi compagni di squadra. Poi il rientro graduale, studiato, ponderato. La pausa per le festività per eliminare le ultime scorie ed ecco un Jorginho nuovo di zecca. Nelle ultime cinque partite di campionato il centrocampista è stato titolare per quattro volte e gli azzurri hanno sempre vinto. Un talismano, un amuleto o semplicemente una questione di equilibri. L’unica assenza proprio a Firenze dove anche Sarri ha sottolineato i troppi errori dei centrocampisti. Il gol di Bernardeschi da evitare, una sensazione di squilibrio per tutti i novanta minuti. Ora il rientro tra gli undici per riportare la tranquillità necessaria e perché no osare. Ai lati Zielinski ed Hamsik per un centrocampo a trazione offensiva, pronti ad inserirsi negli spazi e aumentare il tasso di qualità di una squadra che dipinge calcio nei suoi momenti migliori. Un cambiamento da assorbire soprattutto contro le cosiddette piccole. Per sbloccare partite che sembrano stregate. Una nuova variante per imporre il proprio gioco fin dal primo minuto. Ora arriva il bello. Contro il Milan si apre nuovamente il ballottaggio: chi detterà i tempi di gioco? Diawara o Jorginho? Immaginiamo Sarri sorridere sornione, tra equilibri da mantenere e vittorie da inanellare, finalmente ha i beati problemi di abbondanza.

di Claudio Cafarelli  Twitter:

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