L’ULTIMA SFIDA – Il Napoli si sveglia troppo tardi dall’incubo rossoblu, vince il Bologna 3 a 2

Pepe Reina ©Getty Images

Il pareggio amaro di domenica scorsa contro il Palermo ha portato in casa Napoli inevitabili malumori. C’era da agganciare la Roma al secondo posto in classifica e si è fallito. Prova di maturità non del tutto superata dunque e, non è la prima volta. Sabato sera allo stadio Dall’Ara gli azzurri saranno ospiti di un Bologna che si è dimostrata squadra rocciosa e per nulla arrendevole, ben lontana dalla filosofia anti-calcistica stile Palermo con undici uomini dietro la linea del pallone a fare solo catenaccio. Gli emiliani vengono da un buon pareggio a Cagliari ed attualmente navigano in acque sicure di classifica. Dunque con ogni probabilità la squadra di Donadoni giocherà a viso aperto tentando l’impresa davanti al proprio pubblico. I partenopei hanno giocato in casa del Bologna 57 partite, perdendone 30, pareggiandone 13 e vincendone 14. Dunque storicamente la trasferta emiliana non risulta essere una passeggiata di salute per gli azzurri che, lo scorso campionato subirono una roboante sconfitta tra le mura amiche  della squadra rosso blu. L’Ultima Sfida tra Bologna e Napoli è datata 6 dicembre 2015 e quel giorno gli uomini di Sarri subirono la seconda sconfitta in campionato, 105 giorni dopo quella rimediata alla prima giornata contro il Sassuolo. Centocinque giorni dopo, Higuain e compagni dovettero arrendersi  ai colpi di un Destro che quel pomeriggio approfittò di qualche distrazione di troppo della difesa azzurra.

Gli azzurri iniziano il match con il piglio giusto, hanno il pallino del gioco e producono anche interessanti azioni offensive. La più pericolosa capita al dodicesimo minuto tra i piedi di Callejon che, servito magistralmente da Insigne, incrocia di destro da dentro l’area, ma trova in opposizione un super intervento di Mirante. La partita sembra in mano agli uomini di Sarri ma, d’improvviso, quasi dal nulla, dalla trequarti campo l’allora centrocampista del Bologna, Diawara, produce un lancio perfetto che cade sui piedi di Destro che si infila tra la (distratta) difesa azzurra e, a tu per tu con Reina, mette il pallone in rete. Minuto 14, Destro dice zitti tutti: è 1 a 0 Bologna. Che era una giornata no per il Napoli, lo si capisce poi pochi minuti più tardi, precisamente al ventunesimo minuto. Calcio d’angolo per il Bologna, traiettoria ad uscire, gli uomini in maglia azzurra giocano alle belle statuine, da dietro arriva Rossettini in corsa che schiaccia di testa e fa 2 a 0. Esplode il Dall’Ara, azzurri annichiliti. Il primo tempo si chiude con uno sfortunato palo di Callejon che risulta essere l’azzurro più pericoloso.

La ripresa inizia con un timido accenno di reazione partenopeo ma, ancora una volta, a fare la parte del leone è Destro, che approfitta di un disimpegno sbagliato nell’impostazione di gioco della squadra azzurra, e incrocia verso la porta di Reina il più innocuo dei tiri. Il portiere spagnolo non è in giornata. Si abbassa per effettuare la parata con troppo ritardo rispetto alla venuta del pallone. Papera. 3 a 0 Bologna. Il Napoli rischia l’imbarcata, perché gli emiliani sfiorano ripetutamente la rete del poker ma, nonostante ciò, lì davanti c’è un certo Higuain (invisibile fino ad allora) che, in due minuti realizza due reti. Due guizzi da centravanti vero, al minuto 87 e 89, che gli valgono il tredicesimo ed il quattordicesimo goal in quindici gare di campionato disputate. Risultato finale: 3 a 2 Bologna. Anche allora come oggi, dunque, il Napoli era chiamato alla prova di maturità. Veniva da quattro vittorie consecutive e doveva dimostrare di esser diventato grande. Fallì. Sabato lo stadio Dall’Ara deve rappresentare voglia di riscatto. Perché le grandi squadre non sbagliano mai per due volte consecutive!

a cura di Roberto Rossi (Twitter:@RobSnowflower)

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