L’ULTIMA SFIDA – Piega le mani a Buffon e corre sotto la curva, Napoli-Juve è un ricordo agrodolce

Una tela bianca, da una parte c’è il nero e dall’altra l’azzurro. Due città diverse: da un lato la Mole Antonelliana, dall’altro il Castel dell’Ovo, la vastità dei colli torinesi e la maestosità del Vesuvio. Napoli contro Juventus non è solo una semplice partita, è molto di più. Azzurri contro bianconeri è il confronto tra due identità culturali e calcistiche diametralmente opposte. C’è la Juve che è la squadra d’Italia, pluri-identitaria per eccellenza, quella che si erge, si sradica dal territorio d’origine e sovrintende dall’alto dispensando identità multiple e variegate. C’è il Napoli, che è la squadra di una sola città, ultra-identitaria da sempre, che riversa il proprio essere nel pallone facendo del calcio non una passione, ma un’esigenza di vita. Insomma la Juventus è un po’ Torino, un po’ Bergamo, un po’ Bologna, un po’ Verona e chi più ne ha più ne metta. Il Napoli è Napoli, punto. L’antitesi è servita: la tela è bianca in entrambi i casi. In un angolo c’è chi poi la dipinge di nero spegnendo la luce del bianco; nell’altro angolo c’è chi la luce la ravviva d’azzurro cielo.

L’Ultima Sfida tra Napoli e Juventus al San Paolo accende ricordi agrodolci nella mente dei tifosi partenopei. Era il 26 settembre 2015, si disputava appena la sesta giornata di campionato e quella partita appariva già fondamentale per le sorti delle due squadre. La Juve era sorprendentemente tredicesima con soli 5 punti in classifica, mentre il Napoli stava rialzando la china dopo un inizio di stagione sconsiderato e, quella sera, cercava conferme per tornare a sentirsi grande.

La partita terminerà 2 a 1 per i partenopei che ripercorrendo i frame di quella notte all’arena di Fuorigrotta non potranno fare a meno di ritrovarsi davanti agli occhi la corsa di Higuain sotto la curva qualche istante dopo il goal del 2 a 0 azzurro. Prima della rete del Pipita però ci fu il bellissimo goal di Insigne al 26′ che, dopo una triangolazione di prima con Higuain, al limite dell’area produce un destro chirurgico che non lascia scampo a Buffon. Inizia il secondo tempo ed al 17′ c’è il raddoppio del numero nove azzurro che ruba palla a centrocampo sfida la difesa e decentrato, appena in area di rigore, sfodera una sassata di sinistro che piega le mani a Buffon. Da li la corsa sotto la curva. Un minuto dopo il solito svarione difensivo azzurro concede la gioia del goal a Lemina che accorcia le distanze. Goal che varrà solo per le statistiche, perché il risultato rimarrà inchiodato sul 2 a 1 fino ed oltre il novantesimo. I tre minuti di recupero terminano: l’arbitro fischia, è finita: Juve in ginocchio. Napoli è tornata.

a cura di Roberto Rossi (Twitter: @RobSnowflower)

Impostazioni privacy