KICKOFF – Il ruggito di Milik: un altro goal per impensierire Sarri

Gioia infinita, paragonabile a quella di un bambino al primo Natale della sua vita. Così può essere sintetizzato il ritorno al goal in nazionale di Arek Milik, al termine di un calvario lunghissimo vissuto lo scorso anno all’ombra del Vesuvio ed iniziato proprio con un infortunio con la sua Polonia. Dalla nazionale alla nazionale: l’ex Ajax riallaccia un discorso interrotto ormai tanto tempo fa, tornando alla rete in maglia biancorossa dopo oltre un anno. Un altro tassello quello messo ieri da Milik, utile ad un recupero mentale ancor più che fisico di un calciatore falcidiato da un brutto infortunio proprio al momento di spiccare il volo. La favola di Arek sembra però ora incanalata sui binari del ‘lieto fine’, dopo mesi calvario ed esclusioni a Napoli, e un rientro rallentato anche dalla clamorosa esplosione di Mertens. La preparazione estiva svolta dal day-1 e la voglia di tornare grande hanno però permesso a Milik di bruciare le tappe, tanto da timbrare il cartellino già a Verona contro l’Hellas nella prima giornata.

Napoli, il gioiello di Milik

“Sono molto felice per il gol, significa molto per me. Ho avuto dei problemi fisici ed ho perso un paio di incontri, non riuscendo più a segnare. Sono contento perchè abbiamo vinto un incontro molto importante. Abbiamo avuto una flessione nella ripresa ma poi ci siamo ripresi. Lewandowski? E’ un grande giocatore ed è bello giocare con lui. La fatica avrebbe potuto influenzare la prestazione, per questo dovevamo chiudere nel primo tempo. Siamo in crescita, dobbiamo andare avanti“. Queste le parole di Milik ieri nel post-partita stando alle ultime news Napoli. Finalmente un’intervista da protagonista assoluto di un calciatore ora di nuovo pronto a stupire anche in azzurro. Un goal da vero e proprio bomber di razza, di sinistro nell’area piccola, lì dove i grandi attaccanti si sentono a casa. Un ritorno alla gioia personale che unito a quello di Verona regala la giusta carica a Milik, e al contempo restituisce a Maurizio Sarri un nuovo meraviglioso problema di formazione.

di Giuseppe Barone

Impostazioni privacy